
Sindacati in presidio davanti alla sede di Federfarma a Reggio
Le Segreterie territoriali di Filcams CGIL, Fisascat CISL e UILTuCS, a seguito della rottura delle trattative per il rinnovo del Ccnl delle Farmacie private, ieri hanno indetto un presidio di protesta, davanti alla sede di Federfarma di via Piccard 16. "Il 19 maggio scorso si è tenuto un coordinamento unitario delle delegate e dei delegati di del settore farmacie private, seguito da assemblee territoriali in cui è stato fatto il punto sulla trattativa, che si è interrotta a causa della posizione rigida e intransigente di Federfarma rispetto alle richieste salariali dei lavoratori – hanno fatto sapere in una nota Filcams, Fisascat e UilTuCs provinciali –. Federfarma ha proposto un aumento salariale di soli 120 euro per il prossimo triennio, una cifra ritenuta del tutto insufficiente rispetto all’aumento del costo della vita e alla perdita di potere d’acquisto subito dai lavoratori in questi anni. Di fronte all’impossibilità di trovare una mediazione, le organizzazioni sindacali hanno avviato la mobilitazione su tutto il territorio nazionale".
Prosegue la nota sindacale: "Le lavoratrici e i lavoratori delle farmacie private chiedono un rinnovo contrattuale che riconosca dignità salariale e condizioni di lavoro adeguate, in linea con il ruolo essenziale svolto dal settore, soprattutto negli ultimi anni. Il presidio di oggi anche nella nostra città si inserisce in un più ampio percorso di mobilitazione che prevede assemblee, presidi territoriali, campagne di comunicazione e pacchetti di sciopero, per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulle ragioni della vertenza". "Abbiamo dato molto volentieri la disponibilità all’incontro coi sindacati ed i rappresentanti dei farmacisti non titolari. – risponde Giuseppe Delfini, presidente Federfarma Reggio Emilia. - Abbiamo ascoltato volentieri le loro richieste, e dato la disponibilità a farle pervenire al tavolo di contrattazione nazionale. Abbiamo convenuto sull’importanza del ruolo della farmacia territoriale in questo momento e del ruolo del farmacista in generale, sia titolare che non titolare, ciascuno per la propria parte e responsabilità".
"Crediamo – continua il presidente di Federfarma locale – che un minimo di dialettica faccia parte di ogni contrattazione, e auspichiamo che alla fine si trovi un punto d’incontro adeguato alle aspettative ed alle esigenze di tutti, anche alla luce delle trasformazioni della farmacia avvenute in questi ultimi anni. Abbiamo inoltre convenuto coi sindacati sulla possibilità di iniziative comuni per migliorare l’accesso al farmaco del paziente, soprattutto delle zone disagiate e di montagna, limitando il ricorso alla distribuzione di farmaci in ospedale da parte della Asl".