"Pressione fiscale alle stelle Serve un tavolo permanente"

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Tutti votati al cambiamento. A Reggio come nel resto d’Italia l’ordine dei commercialisti chiede alla politica una riforma tributaria da attuare al più presto. Sul nostro territorio a parlare a nome della categoria Massimo Giaroli, presidente Odcec (ordine dei commercialisti e degli esperti contabili) della provincia di Reggio, che suggerisce un piano articolato in diversi punti per migliorare il nostro sistema fiscale, ormai secondo lui, diventato "obsoleto".

Presidente, come mai lo considera tale?

"Il nostro sistema fiscale risale al 1972. Più o meno dall’anno in cui ho iniziato a lavorare e finora non è mai cambiato, la struttura di base è sempre quella. Nel corso di questi 50 anni si sono susseguiti migliaia di provvedimenti, che io chiamerei ‘prassi tampone’, e che però non ci hanno mai aiutato a risolvere i problemi".

Cosa servirebbe quindi?

"Una riforma del testo, che lo renda serio, complessivo e organico. Soprattutto che nasca dal confronto con i professionisti. Quindi non solo audizioni dopo che il testo è stato già redatto, ma un lavoro preparatorio "gomito a gomito" con la categoria per evitare inutili contenziosi".

Che cosa prevede il piano a cui avete lavorato?

"Abbiamo diverse richieste, ma prima fra tutte chiediamo una semplificazione, in modo tale che l’applicazione e l’interpretazione delle norme sia meno difficoltosa".

Gli altri obiettivi?

"Una revisione del piano di recupero fiscale e una riforma nelle imposte. Per la prima proponiamo un discarico automatico dei crediti di lungo periodo, un annullamento dei crediti divenuti inesigibili, un sistema premiale o di riduzione delle sanzioni, una proroga delle dilazioni rispetto alle attuali e la previsione di finanziamenti a garanzia pubblica".

Mentre per le imposte?

"Visto che in Italia la pressione fiscale ha raggiunto livelli davvero insostenibili, vorremmo si pensasse a una riduzione significativa del cuneo fiscale, una soglia di esenzione più alta dell’attuale per i giovani, una revisione totale delle deduzioni e detrazioni fiscali, uno sfoltimento dei regimi sostitutivi, una Flat Tax non solo con riferimento alle imprese individuali, un’eliminazione dei tributi che danno scarso gettito e infine il superamento definitivo e generalizzato dell’Irap".

Nella lista si parla anche di evasione fiscale?

"Sì è certo. Bisogna correggere la ’caccia all’evasione’ affinché non diventi ’caccia alla cassa’. A mio avviso con evasione fiscale si devono intendere tutti quei comportamenti attraverso i quali i cittadini violano le norme di legge al fine di non dichiarare o dichiarare solo in parte i redditi posseduti. Per me invece, il contribuente che dichiara i redditi reali posseduti e che per problemi economici non versa l’imposta non è un evasore nel vero senso del termine e non dovrebbe subire le stesse sanzioni di chi si sottrae dai controlli e froda lo Stato, invece ad oggi è così, pur di incassare non c’è alcuna distinzione".

Avete pensato a riforme anche per la vostra categoria?

"Sì, attraverso l’agevolazione delle aggregazioni. Ormai si sopravvive, non solo in questo mestiere, solo grazie all’aggregazione, non si può più lavorare da soli, invece la normativa non ci assiste, anzi ci penalizza".

Ma a livello locale da dove può partire questa grande trasformazione?

"Da un tavolo permanente con i politici reggiani, in modo che possano riportare, grazie al nostro contributo, le criticità che affrontiamo nel quotidiano in commissione in Parlamento".

Rosaria Napodano