Reggio Emilia, Don Achille lascia l'abito talare e si sposa

Melegari si prepara alle nozze con Gerardina, la donna era nei City Angels

Don Achille Melegari

Don Achille Melegari.

Reggio Emilia, 30 dicembre 2017 - Stavolta a dire sì sarà lui. Da sacerdote a sposo. Don Achille Melegari, 58 anni il prossimo 20 febbraio – fino a qualche mese fa parroco dell’unità pastorale di Cella, Cadè e Gaida in città, lascia la Chiesa. E si unirà in matrimonio con Gerardina Bellassai, 56 anni, originaria di Salerno. «Dina» è conosciuta a Reggio per aver ricoperto il ruolo di coordinatrice dei City Angels, i volontari di strada d’emergenza dal casco blu e dalla giubba rossa che aiutano senzatetto, migranti, tossicodipendenti e prostitute. E che effettuarono anche le prime «ronde» di contrasto alla criminalità. Era lei la leader della sede reggiana che poi nel 2010 ha cessato l’attività per una serie di vicissitudini. A dare l’annuncio - che immancabilmente scuoterà la Diocesi – è la stessa coppia. Nell’albo pretorio del Comune di Reggio infatti è comparso l’atto di pubblicazione del matrimonio siglato dall’ufficiale di Stato Civile. Si scambieranno le fedi nuziali nel Comune parmense di Tizzano Val Parma, dove si dice abiterebbero, lontani da sguardi indiscreti. 

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La data delle nozze ancora non l’hanno decisa. «Abbiamo tre mesi di tempo», dicono timidamente al telefono. Il loro riserbo è comprensibile. La notizia farà rumore negli ambienti ecclesiastici, la gente mormora e i giudizi si sprecheranno. Chiedono rispetto. Ma l’ormai ex prete ci tiene a precisare un aspetto: «Ho presentato le dimissioni al vescovo Camisasca il 31 maggio. La motivazione? Crisi pastorale. Dettata anche da un percorso che era cominciato già da tempo. Ma quando ho rassegnato l’abito talare, la storia con la mia attuale compagna non esisteva ancora». Insomma, Don Achille non ha lasciato la chiesa per sposarsi. Si è semplicemente innamorato di una donna come conseguenza di un ministero di Fede che non sentiva più totalmente suo. 

Melegari fino ad agosto ha comunque continuano ad esercitare il sacerdozio visti i tempi tecnici (ma anche per consentire eventuali ripensamenti) per lasciare. A giugno – forse l’ultimo tentativo di farlo tornare sui suoi passi – era stato assegnato dal Vescovo anche nella parrocchia di Toano a celebrare la messa durante le festività come ausilio. Poi nell’unità pastorale di Cella gli è subentrato Don Giuseppe Davoli. 

Cella – dov’è stato negli ultimi tre anni - è stata l’ultima tappa di una carriera cominciata in modo brillante per Don Achille, originario di San Prospero Strinati, ordinato prete nel ’91. Ha studiato a Roma fino al ’94 ed è stato anche per un anno il vice direttore dell’ufficio diocesano reggiano. Poi ha svolto un incarico per la pastorale giovanile a Baragalla-Coviolo fino al 2002. Per 12 anni è stato parroco a Canali e per 9 ha diretto l’ufficio catechistico diocesano. Ha pure insegnato studio teologico interdiocesano nell’istituto di scienze religiose per dieci anni. Di matrimoni ne ha celebrati tanti. Ora però sarà dall’altra parte e senza tunica.