Reggio Emilia, l'ex prete sposato. "Ora sono felice, prima no"

Achille Melegari un anno fa ha lasciato la tonaca per amore. "Una nuova vita"

Reggio Emilia, l'ex prete sposato Achille Melegari con la moglie Gerardina

Reggio Emilia, l'ex prete sposato Achille Melegari con la moglie Gerardina

Reggio Emilia, 21 marzo 2019 - Da don Luis Barge fino a don Paolo Cugini. Il primo – sacerdote spagnolo da pochi mesi in forza alla parrocchia Sant’Agostino – che sarebbe stato allontanato dal vescovo della diocesi Massimo Camisasca per una presunta relazione amorosa con una donna; mentre il secondo, fino a settembre scorso sacerdote di Regina Pacis – dove fece scalpore con la sua veglia contro l’omofobia schierandosi al fianco dei cristiani Lgbt, ora missionario in Amazzonia – che nel suo blog ha scritto alcune riflessioni forti («Fatico a ringraziare Dio quando penso di non aver avuto figli. E neppure ho potuto amare ed essere amato da una donna. A volte l’amore del Signore non mi è bastato. Anche noi preti abbiamo un’affettività e una sessualità. Se avessi avuto una famiglia, la mia missione presbiterale sarebbe stata migliore»). 

Due casi spinosi che stanno scuotendo la Chiesa reggiana e che riaprono la discussione sul matrimonio per i preti, sessualità, castità e affettività. L’ultimo nella nostra Diocesi che aveva deciso di rinunciare all’abito talare nel dicembre 2017 è stato Achille Melegari, 58 anni, originario di San Prospero Strinati ed ex parroco di Cella, ma anche di Cadè, Gaida, Canali, Baragalla e Coviolo. Un mese dopo si è sposato a Tizzano, in provincia di Parma, con Gerardina Bellassai, 57 anni, ex guida dei City Angels a Reggio. Da sacerdote a marito, ci racconta in quest’intervista com’è cambiata la sua vita. 

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Achille Melegari, un anno dopo le nozze con la sua Gerardina è passato da sacerdote a marito.  «È una nuova vita. Una rinascita. Grazie a ‘Dina’ sto conoscendo un pezzo di mondo che non avrei mai potuto apprezzare restando chiuso in parrocchia».

Nessuna nostalgia del colletto bianco? «No, anzi. Sono sempre più innamorato. Ora, dopo la fase critica iniziale fatta di chiacchiericci e tensioni col mondo clericale, siamo tranquilli. E felici. Di ciò che dice la gente non ci interessa. Poi a dire il vero io avevo avuto una crisi di vocazione prima di conoscere lei».

Don Paolo Cugini ha scritto sul suo blog che non riesce a ringraziare Dio per non avergli concesso la possibilità di avere una famiglia. «Condivido la sua riflessione. Se avessi conosciuto prima mia moglie, avrei lasciato la Chiesa anche prima. Alla nostra età non possiamo avere figli, ma siamo diventati una famiglia comunque: abbiamo adottato Briciola, la nostra cagnolina. Si può far del bene anche senza l’abito da prete. Per un sarcedote avere una famiglia sarebbe fondamentale perché porterebbe a comprendere meglio i problemi delle coppie. Pensate che i parroci fanno i corsi prematrimoniali, ma non sanno cosa sia un’unione. Il Vangelo inoltre non parla di nozze vietate per i preti, lo dice San Paolo come consiglio, ma non Dio». 

Don Cugini parla anche di sessualità che è vista come un tabù.  «Secondo me non c’è oscurantismo totale, però nella formazione dei sacerdoti purtroppo non se ne parla. Invece ci vorrebbe più attenzione verso i seminaristi perché nei momenti di crisi che possono capitare, devono essere consapevoli che esiste. Ma purtroppo non vedo la maturità per affrontare il discorso». 

E dell’altro caso spinoso riguardo a don Luis Barge, allontanato per una presunta relazione con una donna, cosa ne pensa? «Che evidentemente non ero l’unico... Purtroppo resto amareggiato del fatto che in generale, i vescovi consiglino di tacere. Quasi di tenersi l’amante, ma in silenzio. Io sono stato coerente e ho fatto il percorso giusto». 

Dopo la sua scelta, qualche parroco si è fatto sentire?  «Certo. Qualcuno mi ha invitato anche a pranzo». 

E il vescovo Camisasca? «No, ma l’ho dovuto incontrare per ottenere la ‘dispensa del celibato’. È stato freddo, come di consueto».

Vorreste sposarvi in Chiesa?  «Il nostro sogno iniziale era questo. Ma ci stiamo interrogando sul motivo. Ha senso la Chiesa di oggi?» 

Lei non crede più?  «Credo in Dio, anche se non sempre si fa vedere. Ma non nella Chiesa di oggi, per com’è strutturata e per come l’ho vissuta». 

Papa Francesco potrebbe rivoluzionare tutto e arrivare un giorno a concedere il matrimonio ai sacerdoti secondo lei?  «Il Papa aveva dato tante speranze. Forse la volontà ce l’avrebbe anche, ma non vedo cardinali e vescovi molto allineati».