Processo affidi, è subito battaglia legale

Si è tenuta ieri l’udienza preliminare nell’aula di ’Aemilia’. Nessuno imputato presente ma i legali dell’Anghinolfi sono andati all’attacco

Migration

di Alessandra Codeluppi

Nessun imputato presente, sui 24 per i quali la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio. C’erano invece alcuni genitori e nonni dei bambini che, secondo la pubblica accusa, sarebbero stati strappati dalle loro famiglie attraverso presunte relazioni false di alcuni operatori dei servizi sociali della Val d’Enza.

Un centinaio di persone, soprattutto avvocati, si sono riversate ieri nell’aula bunker che ha ospitato il processo ‘Aemilia’, per l’avvio dell’udienza preliminare dell’inchiesta ‘Angeli e demoni’, condotta dal pm Valentina Salvi che ha coordinato il lavoro dei carabinieri. Anche tutti i suoi colleghi sostituti procuratori sono scesi in aula, dando così un segnale di presenza compatta in uno snodo giudiziario così importante.

Davanti al gup Dario De Luca, le parti offese e altri soggetti hanno poi depositato le richieste di costituzione di parte civile. Da quanto risulta, sulle nove vicende familiari al centro dell’inchiesta - si tratta di dieci minori in tutto, perché due sono fratelli - le richieste di danni sono state avanzate da almeno un familiare del minore in sette casi. Per due bambini in sede penale non sono state avanzate domande risarcitorie. Lungo anche l’elenco delle istituzioni che vogliono costituirsi: ministero della Giustizia attraverso l’avvocatura dello Stato (avvocato Uliana Casali), Regione (Mariano Rossetti), Ausl di Reggio (Roberto Mariani), Unione Comuni Val d’Enza (Valeria Miari), Comune di Montecchio (Enrico Della Capanna), Unione Comuni modenesi Area nord. Non si è presentato il Comune di Gattatico. Richiesta di costituzione anche dal consiglio nazionale dell’Ordine degli assistenti sociali (Fabio Criscuolo) e l’Ordine degli psicologi. Diverse anche le domande di associazioni di tutt’Italia che si occupano di minori e famiglia. La difesa di Federica Anghinolfi, ex responsabile del servizio sociale Val d’Enza e principale imputata, ha sollevato due questioni preliminari. Ha chiesto la nullità della richiesta di processo avanzata dal pm Salvi "per omesso deposito di atti d’indagine nel fascicolo a disposizione delle parti - dichiara l’avvocato Oliviero Mazza codifensore insieme a Rossella Ognibene - Il pm ha selezionato gli atti escludendo però la maggior parte delle prove a discarico. Ad esempio mancano i verbali delle sommarie informazioni testimoniali rese da un carabiniere. Noi abbiamo ricostruito che in più occasioni i servizi sociali si mossero su input dell’Arma. I verbali di questo genere non depositati sono almeno venti. Così non possiamo esercitare il pieno diritto alla difesa".

Altri avvocati si sono associati, come Giovanni Tarquini e Vittorio Manes per il sindaco di Bibbiano Andrea Carletti. Il giudice deciderà il 17 dicembre.

Altra questione: "Il gup ha chiesto in settembre la data dell’udienza dibattimentale, ma ciò è sintomatico di un suo pregiudizio". Il gup ha però bocciato l’obiezione, spiegando di averlo fatto solo per questioni organizzative. Gli chiediamo se Anghinolfi intende scegliere riti alternativi: "No - risponde l’avvocato -. Vogliamo difenderci nel merito. Lei è serena e finalmente potrà avere parola". A margine dell’udienza, l’avvocato Liborio Cataliotti per la funzionaria del Comune Daniela Scrittore annuncia che "farà le barricate: lei è accusata di un reato contro l’amministrazione della giustizia, che non riguarda per niente la tutela dei minori". L’udienza del 23 novembre sarà dedicata all’imputato Francesco Monopoli, dal momento che il suo difensore ha presentato per ieri un legittimo impedimento, mentre il 17 dicembre parola alle difese sulle richieste di costituzione di parte civile.