Profondo rosso per il bilancio del Pd

Spunta un nuovo debito da 55mila euro con la federazione regionale. In totale le somme da ripianare salgono a 320mila euro

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di Daniele Petrone

Pd come ‘profondo disastro’. O come ‘pagare debiti’. "Quando eleggerete il nuovo segretario, ricordate quel debituccio che avete...". È il messaggio, tra il serio e il faceto, spedito dal Pd regionale a quello di Reggio Emilia. Non ci sono solo i conti in rosso di FestaReggio, ma anche quelli della Federazione del Partito Democratico reggiano. Spunta infatti un altro debito, che a quanto pare avrebbe sorpreso molti esponenti i quali non sapevano nulla. Tutto rientra sempre nell’ormai nota querelle tra correnti col j’accuse nei confronti dell’ex segretario provinciale Andrea Costa (ora consigliere regionale) e della sua cerchia riguardo alla gestione giudicata fallimentare, non solo per lo sbando dell’ex festa dell’unità nel capoluogo. Si tratta di 55.548 euro che il partito Dem reggiano deve a quello emiliano-romagnolo.

Il dettaglio lo si legge nei due bilanci approvati al 31 dicembre 2020. Si tratta di un debito relativo a quote dei tesseramenti che spettavano al regionale, ma a forza di non versare questi soldi, la cifra si è accumulata fino ad oltre 50mila euro. Il Pd regionale vanta crediti per 342mila euro nei confronti delle federazioni provinciali dell’Emilia-Romagna. Tra queste somme, c’è anche Reggio. Va bene che si tratta della stessa grande famiglia, però quei soldi vanno versati. Ma non c’è solo questo. Nell’esercizio firmato dall’ex deputato Maino Marchi, tesoriere dell’era Costa, ci sono altri nodi da sciogliere.

La tabella riguardante le due voci dei debiti vede un totale di ben 320mila euro circa (215mila più altri 105mila euro); di questa somma, dal 2019 al 2020 erano stati saldati circa 30mila euro (da 243.212 si era scesi a 215.471 euro nel primo paragrafo debitorio del bilancio). Interessante è lo scorporo delle varie posizioni debitorie.

Spiccano infatti i 93.286 euro verso i circoli Pd territoriali (ridotti di "soli" tremila euro dal 2019). E poi ci sono alcune fatture da ricevere che ammontano a 43.298 euro. Infine, da evidenziare anche i 5.890 euro di debito verso i dipendenti e 3.038 euro verso istituti di previdenza. Il capitolo più importante è quello dei crediti. Ed è qui che casca l’asino. Perché la maggior parte delle somme vantate sono praticamente inesigibili. Ovvero difficilmente si potranno riscuotere, almeno nel breve termine. Ecco perché tanti dirigenti ed esponenti di vertice del Pd reggiano temono che si trasformino in ulteriori perdite. Piove sul bagnato. Complessivamente la federazione provinciale vanta 280.763 euro di crediti. Di questi, la maggior parte – ben 133mila euro – è goduta verso i circoli Pd provinciali. Ma con quale coraggio si potranno chiedere questi soldi se già l’intenzione è quella di chiedere ai circoli stessi di raccogliere fondi per risanare i conti di FestaReggio?

Un dato simbolico di quanto la situazione sia delicata è data dal fatto – messa nera su bianco nel bilancio stesso – che si dovrà rimborsare un circolo il quale si è fatto carico di anticipare la somma di 1.500 euro per pagare un’assicurazione di FestaReggio. La federazione provinciale Dem vanta inoltre 29.718 euro proprio nei confronti del Circolo FestaReggio che attualmente ha 1,3 milioni di euro di scoperto sul famoso buco di oltre due milioni di euro generato tre anni fa.

Infine, ci sono altri crediti verso imprese partecipate (non viene specificato chi) pari a 72.202 euro. E ulteriori 50mila euro frutto di un’immobilizzazione nei confronti di Aliante Servizi srl, società a socio unico (lo stesso Pd), con sede sempre in via Gandhi, aperta proprio per ottimizzare la gestione della kermesse tenuta storicamente al Campovolo, ma finita in liquidazione proprio per i conti rossi di FestaReggio.