Quadri milionari o falsi alla Totò? Giuliano Ruffini estradato in Francia

Per la magistratura transalpina si sarebbe arricchito vendendo croste: ricettazione, truffa e frode in commercio

Migration

Fine della giostra. È stato estradato l’altra mattina in Francia il critico e collezionista d’arte Giuliano Ruffini, 77 anni (foto in alto).

L’uomo, originario della provincia di Parma e residente a Vetto d’Enza, era stato arrestato il 18 novembre dopo essersi costituito ai carabinieri: aveva letto sul Carlino di essere ufficialmente ricercato. Su Ruffini – accusato di ricettazione, truffa e frode nel commercio di opere d’arte – testa pendeva un mandato di custodia cautelare emesso dalla V sezione penale della Corte d’Appello di Milano e divenuta definitiva il 9 luglio 2020 in seguito al rigetto del ricorso presentato in Cassazione. Era già stata disposta la consegna alle autorità francesi dopo il mandato di arresto europeo emesso dal tribunale distrettuale di Parigi il 14 luglio 2019. Dopo l’arresto di un mese fa erano però scaduti i termini, fissati in 10 giorni, di custodia cautelare in carcere e per questo Ruffini era stato liberato. Venerdì scorso, 9 dicembre è stata emessa una nuova ordinanza d’arresto e Ruffini è stato posto ai domiciliari in attesa della consegna alla Francia, avvenuta l’altra mattina. L’uomo è stato accompagnato dai carabinieri di Castelnovo Monti all’aeroporto di Milano Malpensa.

La magistratura francese di cosa accusa Ruffini? Secondo le indagini, avviate nel 2015, il collezionista – assolto in aprile, a Reggio, dall’accusa di evasione fiscale – in Francia si sarebbe arricchito piazzando a musei o vendendo per milioni, a facoltosi privati, delle croste d’autore. Non quadri qualsiasi. Riproduzioni di grandi maestri del passato, copiate con grande maestria eppoi invecchiate in un forno che le forze dell’ordine non sono mai riuscite ad individuare. L’inchiesta parigina, oltre a Giuliano Ruffini, vede coinvolti anche il figlio Mathieu, 39 anni, e il pittore montecchiese Lino Frongia. Ma sarà andata davvero così, alla Totò e Peppino? Per Ruffini, la verità è tutt’altra. Il difensore, Federico De Belvis da tempo è pronto a dare battaglia: "Se avverrà l’estradizione, ci difenderemo dalle accuse".