"Quanti morti prima che ci ascoltiate?"

La pioggia non ferma la protesta dei cittadini martoriati dal traffico della via Emilia tra Reggio e S.Ilario. Poi l’incontro in municipio

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di Francesca Chilloni

Un arcobaleno di ombrelli in contrasto con la giornata uggiosa, cittadini agguerriti per chiedere maggior qualità della vita ma anche disposti ad ascoltare la controparte pubblica per creare soluzioni nuove a problemi cronici come il traffico letale sulla via Emilia tra Reggio e Sant’Ilario. Il Comitato "Mattone su mattone", con i compagni di viaggio santilariesi di "Orgoglio margheritino", ieri mattina davanti al municipio di Reggio hanno dato l’ennesima prova di senso civico e determinatezza.

"C’era un’atmosfera di grande coesione - sottolinea Cristina Guarnieri, vice presidente del comitato di Cella, Cadè e Gaida -. Il maltempo poteva essere di ostacolo, ma è diventata una pioggia benedetta perché ha messo in luce la determinazione dei cittadini. Sono esperienze di cittadinanza attiva, di possibilità di partecipazione democratica che rimarranno".

Tanti gli striscioni. Si legge: "Quanti morti prima che ci ascoltiate?"; "Chiediamo al Comune il progetto definitivo della Variante", ma anche "In memoria di Youness e delle vittime della strada", in ricordo del bambino di 13 anni di Cavriago falciato nel 2020 da un camion a Cella un anno fa.

"Il papà Mostafa Lakhdar era con noi nel cuore - sottolinea Cristina -. È andato all’aeroporto ad accogliere il nonno, arrivato dal Marocco per l’anniversario". Ad assistere tra gli altri i consiglieri Aguzzoli, Ferrarini, Castagnetti, l’assessore Bonvicini, il presidente del Consiglio comunale Iori, e Marco Eboli (Fdi).

Positiva la valutazione anche dell’incontro che si è svolto in Municipio dopo la manifestazione. "Abbiamo condiviso vari passaggi e chiarito dubbi rimasti dall’incontro precedente con l’assessore Tria. Siamo entrati nello specifico". Viene apprezzato il pragmatismo con cui il Comune sta affrontando i vari nodi, come l’assenza marciapiedi, piste ciclopedonali e piazzole per le fermate degli autobus tra Cadè e Gaida. "In alcuni punti occorrerà tombare i canali".

Bene anche al tutor che risulta la soluzione migliore per moderare la velocità dei veicoli in transito in quei 1,5 km tra Cadè e Cella: "Il Comune deve spostare su richiesta Anas il limite dell’abitato e spostare il cartello. Ridefiniti i confini", si dovrà completare l’iter con la richiesta alla Prefettura. Si conta di installarlo nel corso del 2023. "Ne servirebbe uno anche a Gaida", dicono dal Comitato.

Sul viale del tramonto la via Emilia Bis: "Meglio creare strade di sfogo, piccole varianti per sollevare i paesi dal traffico di attraversamento e non alternative alla A1. L’esempio deve essere la bretella di Sant’Ilario, non opere faraoniche. Per un tratto di 5,6 km prima si parlava di 20 milioni di euro, che poi in Regione a dicembre sono lievitati a 100 milioni. Comune e Provincia si possono far carico della progettazione, Anas della realizzazione. Bene lo studio di fattibilità commissionato dal Comune"