REDAZIONE REGGIO EMILIA

Quaranta delegati pronti al corteo. La Fiom si prepara al 17 novembre

A Correggio si sono riunite le rappresentanze di tantissime aziende della Bassa e non solo "Tutti ricordano le promesse su quota 41... E ora anche il servizio sanitario dà meno risposte".

Quaranta delegati pronti al corteo. La Fiom si prepara al 17 novembre

Oltre quaranta delegati della Fiom, rappresentanti sindacali nelle aziende metalmeccaniche di Correggio e del distretto della pianura reggiana si sono riuniti ieri alla Camera del lavoro di Correggio per organizzare la partecipazione dei lavoratori Fiom allo sciopero generale del 17 novembre proclamato da Cgil e Uil. I sindacati segnalano un aumento di rabbia e delusione verso l’azione di governo e in particolare verso la manovra di bilancio che, a detta della Fiom, non darebbe risposte ai lavoratori dipendenti. "L’impressione – dicono i sindacati dei metalmeccanici – è che una parte dei lavoratori sia rassegnata, ma una parte di loro vuole lottare per avere risposte". All’incontro di Correggio erano presenti delegati di varie aziende come Costamp, Nexion, Spal, Ama, Argo Tractors, Snap On, Mta, Butler, Lodi, Rovatti Pompe, Stromab, Plastmeccanica, Nicolini di Campagnola, Tenax, con sedi su tutto il territorio del locale distretto. Davide Franco, della Cgil, si aspetta una notevole partecipazione al corteo in programma a Reggio il 17 novembre: "I lavoratori metalmeccanici si aspettavano una riduzione delle tasse per i redditi più bassi, ma a gennaio non vedranno un euro di netto in più". E aggiunge: "Nelle fabbriche tutti ricordano le promesse di Salvini di quota 41 e ora la gente si sente presa in giro perché sulle pensioni si peggiora invece che migliorare, oltre al fatto che il servizio sanitario sta dando sempre meno risposte. E con ulteriori tagli alla Sanità sempre più persone decideranno di rinunciare alle cure". Il dibattito tra i delegati Fiom, quasi tutti operai metalmeccanici della zona, ha fatto emergere "un forte risentimento contro il Governo Meloni", accusato di non toccare minimamente i profitti moltiplicati in questi anni grazie alla speculazione sui prezzi, come nel settore energetico, alimentare e farmaceutico. "Il primo provvedimento del Governo Meloni – aggiunge Franco – è stato rendere più precari i contratti a termine e reintrodurre i voucher, esattamente come il Governo Renzi nel 2015. Leggi e provvedimenti contro cui milioni di lavoratori scioperarono anni fa. E che nuovamente lotteranno anche questa volta". Poi, un attacco mondo al politico in generale, che arriva da Simone Vecchi, segretario provinciale della Fiom reggiana: "Una parte dei lavoratori dipendenti non si sente oggi rappresentata in Parlamento: né dalla maggioranza al Governo né dall’opposizione, considerata troppo morbida. Per questo ci aspettiamo una massiccia adesione allo sciopero e al corteo di Cgil e Ui".

Antonio Lecci