Riaprire di notte il Pronto soccorso del Franchini di Montecchio: quasi 18mila 500 sottoscrittori online lanciata sulla piattaforma "change.org" dopo la morte della madre indiana di Gattatico. Giovedì mattina una manifestazione - con raccolta firme - del sindacato delle autonomie locali Fials davanti all’ospedale. E poi circa 300 firme raccolte in un paio d’ore ieri al mercato montecchiese da Fratelli d’Italia, che si vanno ad aggiungere alle 1500 dello scorso inverno, per far ritornare l’automedica da Traversetolo al Franchini (sottoscrizione che a breve verrà "integrata" anche con l’aspetto legato alla chiusura notturna del punto di primo soccorso ospedaliero).
La riforma dell’emergenza-urgenza così come è stata proposta e viene attuata non va giù ai cittadini, che cercano di far sentire la propria voce alle autorità sanitarie e alla politica. Il sindaco-dottore Fausto Torelli assicura che Montecchio "dovrà essere modello di integrazione, di qualità e di tempestività delle cure", e si impegna per "una soluzione che risponda a criteri di efficienza, sicurezza, tempestività e sostenibilità… completamento dei percorsi di cura sia per le cronicità che per le urgenze".
Rimarca i concetti la direzione generale dell’Ausl che rimarca come non ci sia "correlazione tra l’attuale assetto organizzativo del sistema di emergenza urgenza territoriale" e la morte di Kulwinder Kaur: "I dati dimostrano la piena efficienza del sistema". Rispetto alle raccolte firme, si dice che sono legittime ma che prima di attuarle si sarebbero dovuti chiedere lumi all’Ausl: il "procurato allarme dei continui attacchi non va nella direzione del confronto e di una corretta richiesta di chiarimenti, mai pervenuti".
L’Ausl spiega poi che, stanti le risorse, dalla riforma dell’emergenza-urgenza non si torna indietro e si dice stupita che "giungano richieste di operatori e cittadini che chiedono di ripristinare la situazione precedente". Il sistema funziona a rete: "Il mezzo più idoneo non è quello geograficamente più vicino, ma il mezzo più adatto a rispondere alle esigenze del paziente sulla base delle notizie cliniche fornite. La rete fa sì che, se il mezzo di competenza è impegnato su altra emergenza, può essere inviato il mezzo di seconda competenza. Le norme prevedono l’arrivo sul paziente del primo mezzo, sui codici più gravi, entro 18 minuti dalla chiamata al 118". Nel caso di Kaur il mezzo è arrivato a 11 minuti dalla partenza. In provincia di Reggio il tempo medio è di 13 minuti".
Anche la dotazione di automediche ed autoinferimieristiche sarebbe sopra la media, e il distretto di Montecchio è tra i meglio coperti.