"Qui volete fare un processo alla psicoterapia"

Il celebre psichiatra Luigi Cancrini difende lo psicologo Foti a spada tratta: "Attaccare il suo lavoro è come comportarsi da Ss"

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di Alessandra Codeluppi

"Questo è un processo alla psicoterapia. È un attacco alla disciplina in cui credo". È andato giù duro Luigi Cancrini, 82 anni, romano, celebre psichiatra con un passato nella politica (fu vicepresidente della commissione Infanzia alla Camera), scomodando anche il nazismo. Lo specialista ha speso in tribunale tutta la sua conoscenza ed esperienza, per sostenere l’assoluta correttezza dell’operato di Claudio Foti, psicologo imputato nell’udienza preliminare di ‘Angeli e demoni’, scaturita dall’inchiesta sui presunti affidi illeciti di bambini in Val d’Enza. Foti, presidente della onlus torinese ‘Hansel e Gretel’, che fu incaricata di fare la psicoterapia sui minori a Bibbiano, è a processo con rito abbreviato (così come l’assistente sociale Beatrice Benati), subordinato a sentire tre testimoni: passaggio avvenuto ieri quando è sfilato davanti al gup Dario De Luca, oltre a Cancrini, un altro noto psichiatra, Mauro Mariotti. L’imputato deve rispondere di frode processuali e lesioni ai danni di una ragazzina che tra il 2016 e il 2017 sottopose a psicoterapia, secondo la Procura "con modalità suggestive, ingenerando in lei la convinzione di essere stata abusata dal padre e dal socio" e causandole anche "disturbi depressivi". Secondo il prof Cancrini, attaccare il lavoro di Foti equivale a comportarsi da SS: "Cercare di recuperare i ricordi traumatici è quanto ha fatto Sigmund Freud, che diede origine alla psicoterapia moderna. Dire che non si può fare - ha tuonato Cancrini con i giornalisti - significa dare ragione ai nazisti che bruciarono i libri di Freud. Foti è un terapeuta e, come tale, ascolta le persone e le accompagna nella ricerca dei ricordi traumatici". Cancrini spiega perché, a suo avviso, quella seduta con la minorenne "si svolse in modo corretto": "Dapprima Foti parlò con la madre della ragazza, che raccontò quanto stava male la figlia, e poi con la giovane. Poi lui chiese riscontri alla giovane, cercando di aiutarla a ricordare ciò che lei aveva già detto alla madre: Foti non inventò e non indusse nulla".

Cancrini ha espresso stima per i consulenti della Procura, ma non per la loro analisi: "Possibile che nelle perizie non ci si sia resi conto che una 13enne non può essere oggetto di attività sessuale che non sia violenza? L’atto su una minore è reato: che poi non sia perseguito perché anche il ragazzo era giovane, è altra cosa. Ma lei raccontò: ‘Lui mi ha detto ti amo’ e mi ha convinta, poi non l’ho più visto’. Questa non è violenza, almeno sul piano emozionale e psicologico?". L’avvocato Andrea Coffari, codifensore di Foti insieme all’avvocato Giuseppe Rossodivita, rimarca come anche l’altro psichiatra, Mariotti, abbia parlato di "eccellente lavoro". L’esperto ha analizzato ogni singola domanda posta da Foti alla giovane: "Nessuna di queste era suggestiva". È stata sentita poi anche la segretaria della Onlus, Cinzia Salemi, che ha dato chiarimenti relativi all’accusa di abuso d’ufficio per Foti per l’affidamento senza bando di gara a Bibbiano. Coffari crede nell’assoluzione: "Foti, che ha difeso per tutta la vita donne e bambini, è diventato vittima di una gogna mediatica, scaturita da un’indagine che si sgonfierà".