
Radioamatori reggiani, operatori della rete fondamentale per la Protezione Civile, senza una sede: il prefetto Maria Rita Cocciufa sollecita il...
Radioamatori reggiani, operatori della rete fondamentale per la Protezione Civile, senza una sede: il prefetto Maria Rita Cocciufa sollecita il Comune di Reggio a trovare uno stabile idoneo ad ospitare i volontari e le loro delicate attrezzature. L’amministrazione comunale però avrebbe individuato una sorta di corridoio in uno stabile della ex Caam. Il prefetto già lo scorso 12 dicembre aveva scritto al sindaco Marco Massari: "Attesa la valenza della predetta associazione che si distingue anche nell’ambito del volontariato di protezione civile e che partecipa alla rete di radiocomunicazioni di emergenza delle Prefetture e l’attuale esigenza di disporre di una sede, anche in via transitoria, si chiede di valutare la possibilità di individuare un locale/magazzino di proprietà comunale idoneo per le esigenze logistiche… nelle more di una ulteriore definitiva sistemazione".
A sei mesi da questa richiesta, il problema non pare essere risolto mentre dal 2021 il contratto ventennale con il proprietario dell’attuale sede di via Cella all’Oldo (ex cantiere Tav) è di fatto scaduto. I Radioamatori reggiani - il cui presidente Guido Monti è anche il numero 2 nazionale della Ari - intanto sono stati protagonisti di una imponente esercitazione, che si è svolta il 30 maggio e che ha coinvolto oltre 100 operatori, tra cui 60 specialisti delle telecomunicazioni e 40 radioamatori reggiani. Sono stati simulati scenari di emergenza per testare l’affidabilità e l’efficacia delle comunicazioni in situazioni critiche: lo scopo è garantire sempre la continuità delle comunicazioni in scenari complessi come black-out, terremoti o congestione delle reti telefoniche come ad esempio durante l’alluvione 2023 in Romagna. I radioamatori allora permisero il coordinamento delle operazioni di soccorso, confermando ancora una volta l’importanza di questa rete.
Francesca Chilloni