"Non mi piace dire che c’è malumore, ma sicuramente c’è rammarico. Potevamo fare meglio tante cose, già nel primo tempo abbiamo rubato 4-5 palle al Mantova ma siamo stati un po’ troppo imprecisi nella finalizzazione. Il risultato non deve però sporcare quanto fatto, perché non era facile giocare contro un Mantova abituato a gestire bene la palla. Non potevamo tenere certi ritmi per 90 minuti, ma mi è piaciuto il coraggio per provare a vincere la partita. Peccato per l’ultimo minuto: se Meroni avesse rinviato la palla…". L’analisi di mister Viali è – tutto sommato – piuttosto lucida anche se lo sforzo di vedere il bicchiere ‘mezzo pieno’ non dovrà annebbiare le valutazioni che andranno fatte anche in sede di mercato. Tra le sorprese più liete, c’è sicuramente Reinhart che ha dimostrato di poter essere un’alternativa affidabile a Stulac e Cigarini: "Ho studiato la sua storia – ha precisato Viali – l’ho provato palleggiatore in ritiro e si può dire che è un giocatore brevilineo e rapido, in grado di gestire la palla. Col Mantova ha fatto bene e ho preferito schierarlo dal primo minuto perché permette una pressione più alta rispetto a Cigarini. Diciamo che ho deciso in base al tipo di partita".
Ancora in ombra, invece, Okwonkwo che non si è mai acceso: "Dobbiamo farlo esprimere meglio nello spazio. Non siamo stati molto brillanti nella rifinitura e non si è esaltato come dovrebbe. Nel secondo tempo l’ho sostituito, ma in campo ha fatto quello che doveva fare". Al suo posto è entrato Portanova che – pur con meno tempo a disposizione – ha fatto meglio del compagno: "La squadra deve ragionare con un’idea comune, poi sono i calciatori che fanno la differenza. Portanova è uno di questi perché ha qualità e va lasciato esprimere in un contesto di squadra. Non so ancora definire la sua posizione ideale perché è qui da una settimana. Sicuramente per come si era messa la partita non potevo inserirlo da mezzala, dato che non è ancora in una situazione ottimale. Di voglia ne ha messa tanta e così ha fatto il resto della squadra". Infine una precisazione sul diverbio finale con alcuni componenti della panchina avversaria: "Ci siamo salutati in modo ‘ironico’, diciamo così, ma è finita lì...".
Francesco Pioppi