ALESSANDRA CODELUPPI
Cronaca

Rapina ragazza incinta e la minaccia di morte col coltello alla pancia: “Ti do fuoco”

Reggio Emilia, giudizio immediato per l’uomo di 39 anni. In un’altra occasione avrebbe picchiato e derubato una 32enne

Una donna incinta è stata minacciata con un coltello per rapina

Una donna incinta è stata minacciata con un coltello per rapina

Reggio Emilia, 13 settembre 2023 – Un 39enne nato e residente a Crotone è detenuto nel carcere di Reggio per due rapine con modalità violente che è accusato di aver commesso questa primavera in città: vittime due donne, di cui una incinta, minacciate con pistola e coltello.

Per lui il pubblico ministero Marco Marano ha chiesto in agosto un decreto di giudizio immediato, che è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari Andrea Rat: saltando l’udienza preliminare, è stata fissata in novembre la sua comparizione davanti al tribunale collegiale. Ora l’imputato, che è già stato interrogato, potrà valutare se chiedere riti alternativi (abbreviato o patteggiamento) o, se vi sono i presupposti, la messa alla prova. La difesa è affidata all’avvocato Carmen Pisanello.

Un primo episodio risale al 16 aprile di quest’anno. Il 39enne avrebbe impugnato una pistola scacciacani per minacciare una 32enne turca domiciliata in città. Avrebbe esploso un colpo a salve alla sua altezza, l’avrebbe strattonata e picchiata, per poi impossessarsi della sua borsetta, dentro la quale c’erano un iPhone, quattro carte di credito di banche turche e documenti. In questo caso si contesta l’aggravante dell’uso dell’arma, del coinvolgimento di più persone, e di aver approfittato della minorata difesa della donna, rapinata in una strada residenziale buia e isolata. L’uomo deve rispondere anche di lesioni, per aver procurato alla 32enne escoriazioni al polso e al braccio. E pure di aver utilizzato le carte di credito a lei rubate per fare otto pagamenti in un bar reggiano, per un importo di 123 euro.

Tre settimane dopo, il 7 maggio, il 39enne avrebbe colpito un’altra donna. In questo caso avrebbe impugnato un coltello da cucina verso il volto e il ventre di una 28enne originaria dell’Est Europa, residente in provincia di Piacenza, che era incinta al settimo mese. L’avrebbe minacciata di morte: "Non uscirai viva da questa situazione". E poi, in modo esplicito: "Ti chiuderò nel baule della tua auto e ti darò fuoco".

Poi l’avrebbe afferrata per un braccio e le avrebbe preso due cellulari, le chiavi di casa e il portafogli che lei aveva lasciato in macchina. Avrebbe chiesto alla donna una prestazione sessuale, concordando con lei un appuntamento a casa propria: ignorando la volontà della 28enne di evitare l’appuntamento, l’uomo avrebbe impugnato un coltello e mostrato una pistola riposta nei pantaloni, riuscendo così a portare via la refurtiva. Pure in questo caso deve rispondere di lesioni per una distorsione alla caviglia della donna con conseguenze per dieci giorni.

Per un’altra vicenda (non una rapina), datata 29 gennaio, deve rispondere anche di minacce rivolte a un uomo: avrebbe impugnato un coltello contro di lui e cosparso di benzina l’ingresso di casa.

Ieri era stato fissato davanti al giudice Rat l’incidente probatorio per raccogliere nel contraddittorio la versione della vittima della rapina avvenuta in aprile, poi l’udienza è stata rinviata.