ALESSANDRA CODELUPPI
Cronaca

Rapina sul treno. I tre arrestati vanno in carcere

"Non hanno esitato a usare una certa violenza per conseguire il profitto illecito, avendo chiaramente deliberato l’assalto dopo che la...

"Non hanno esitato a usare una certa violenza per conseguire il profitto illecito, avendo chiaramente deliberato l’assalto dopo che la...

"Non hanno esitato a usare una certa violenza per conseguire il profitto illecito, avendo chiaramente deliberato l’assalto dopo che la...

"Non hanno esitato a usare una certa violenza per conseguire il profitto illecito, avendo chiaramente deliberato l’assalto dopo che la vittima si era “permessa“ di riprenderli per un comportamento già di per sé incivile: gli schiamazzi e la molestia sul treno". È quanto scrive il giudice delle indagini preliminari Luca Ramponi nell’ordinanza in cui ieri ha disposto la custodia cautelare in carcere per tre uomini arrestati venerdì a Sant’Ilario per l’ipotesi di rapina aggravata. La stessa misura era stata richiesta dal pm Maria Rita Pantani.

Secondo quanto ricostruito, a bordo di un treno regionale, un 24enne residente a Parma ha chiesto a tre uomini di moderare i toni ed è stato aggredito con schiaffi e pugni. All’altezza della stazione di Sant’Ilario, è stato rapinato del monopattino e dello zaino con computer e colpito con una bottiglia. Grazie alla geolocalizzazione del computer i carabinieri di Montecchio hanno individuato una Lancia Y in via Polesine con cinque persone a bordo: tre di loro sono stati riconosciuti dalla vittima come i presunti responsabili della rapina. Gli altri due sono risultati per ora estranei ai fatti. La refurtiva è stata restituita.

Sono finiti in manette tre marocchini: Rachid El Hasnaoui, 44enne incensurato residente a Dubai; Hamza El Bahij, 32 anni e Hamza Hafziane, 31 anni, con precedenti e residenti a Cavriago. Difesi dagli avvocati Caterina Caldarola e Jenny Loforese, durante l’udienza di convalida si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Il giudice ha ritenuto che sussistano i gravi indizi di colpevolezza e il rischio di reiterazione del reato. E che il racconto del derubato sia credibile mentre quello di El Hasnaoui reso alle forze dell’ordine - essere stato ferito dal passeggero con un coltello - non lo sia perché l’arma bianca non è stata trovata e il cutter dentro lo zaino del passeggero non ha tracce di sangue.

al.cod.