
Quorum non raggiunto, ma è significativo il 42,13% a livello provinciale. Il paese della Bassa al top in Regione. Male la montagna con Vetto e Toano. .
La provincia di Reggio, con il 42,13% dei votanti, è terza a livello nazionale per affluenza dopo Firenze e Bologna nella tornata elettorale dei referendum abrogativi. Nel comune capoluogo si è arrivati a quota 43,08%. Come prevedibile, Fabbrico è dove si è votato di più, ed è anche l’unico comune reggiano in cui si è sfondato il tetto del quorum: i votanti sono stati il 52,84% degli avanti diritto. Al secondo posto Cavriago con il 48,17%. Agli antipodi si colloca Vetto (28,22%), insieme Toano e Canossa (poco sopra il 30%).
Come nelle elezioni amministrative e politiche, a livello geografico la Bassa orientale è il distretto in cui si è registrata l’affluenza maggiore: Correggio, Bagnolo, Novellara, Rio Saliceto, San Martino sono tutti sopra al 45%. Sopra questa soglia anche Albinea (45,93%) e Rubiera (45,34%), sotto per alcuni decimali Campagnola e Campegine. La bassa affluenza tipica della Montagna ha iniziato a scendere a valle, con un clamoroso 38,7% a San Polo, paese natale di Maurizio Landini. Seguono il trend delle altre votazioni Brescello (33,02%) e Boretto (34,81%). Sorprendono di più Casalgrande (39,07%), Castellarano (37%) e Scandiano (42,9%) a fronte dell’affluenza delle limitrofe Albinea e Rubiera.
Le cifre e le percentuali, con oscillazioni minime, corrispondono anche a quelli dei quesiti oggetto del voto sul lavoro. Qualche scostamento dalla media si registra sul quesito 5, sui tempi di concessione della cittadinanza italiana agli extracomunitari. Nei 477 seggi distribuiti in tutta la provincia (160 in città) non si sono verificati problemi ed ovunque le operazioni prima di voto, poi di scrutinio si sono svolte in modo rapido. "La nostra provincia - afferma la prefetta Maria Rita Cocciufa - si conferma sempre come dotata di un alto senso civico, un senso del dovere e del rispetto delle norme e delle istituzioni, ma anche della volontà di esercitare un diritto (oltre che un dovere) che è davvero encomiabile". Ha poi aggiunto: "Noi abbiamo fatto la nostra parte sotto il profilo degli adempimenti tecnici che sono stati particolarmente impegnativi anche per la mole di materiale consegnato ai Comuni ed essendoci cinque quesiti. C’è una squadra che da giorni lavora senza sosta, ma tutto ha funzionato bene. Ora procediamo con lo spoglio con un occhio ai fuori sede, la vera novità di queste elezioni".
Il sindaco Marco Massari esprime soddisfazione per l’affluenza a Reggio, superiore alla media nazionale, ma è preoccupato per l’astensionismo: "Sapere che due terzi degli italiani ha scelto di non recarsi alle urne lascia l’amaro in bocca. Il voto popolare resta il fondamento del nostro agire democratico e, a prescindere da come la si pensi sui quesiti, a perdere non sono alcune forze politiche ma la democrazia nella sua interezza". In questo contesto è importante capire se si tratti di disinteresse o scelta consapevole, "comprendere il senso profondo di questo scollamento dalle istituzioni e farsene carico". E promette di continuare a battersi "per un lavoro sicuro e dignitosamente remunerato, e per il diritto alla cittadinanza italiana per milioni di persone che da anni qui vivono, studiano e lavorano".