"Reggio diventi davvero una città turistica"

E’ l’impegno dell’assessore Rabitti dopo aver esaminato oltre 50 proposte per la città emerse in 15 mesi di confronto con la gente

Migration

di Stella Bonfrisco

A un anno di distanza dal lancio del processo partecipativo "La cultura non starà al suo posto" - quando al teatro Ariosto si radunarono oltre 450 persone per parlare della cultura a Reggio Emilia – ieri sera (on line, sul canale youtube del Comune) sono stati restituiti gli esiti di un percorso che, nonostante le restrizioni dettate dalla pandemia, non si è mai arrestato e ha continuato nei mesi a sviluppare riflessioni e proposte per la nostra città.

Il sindaco Luca Vecchi e l’assessora alla cultura Annalisa Rabitti hanno illustrato le oltre 50 proposte per la città emerse in 15 mesi di confronto, che ora saranno la lente per programmare le politiche culturali dei prossimi anni.

Annalisa Rabitti, quali sono i principali punti emersi dai 23 tavoli di lavoro che hanno convogliato 450 persone e 250 associazioni?

"Prima di tutto vorrei dire che l’obiettivo il processo partecipativo lanciato non aveva e non ha come obiettivo una progettualità specifica: ad interessare non era tanto raccogliere progetti da realizzare ma cogliere e condividere lo sguardo sulla cultura, su quanto cittadini e associazioni si aspettano. Detto questo, i 23 tavoli che hanno continuato a lavorare anche on line durante questo anno difficile hanno messo a fuoco 50 ‘visioni’, che poi sono state ‘processate’ da 33 incaricati del Comune a seguire il progetto e riassunte in 6 punti dai cui partire per programmare le iniziative culturali".

Quali?

"Dai tavoli è emersa la necessità di dialogo continuo tra istituzioni e associazioni, cittadini. Poi che la cultura non sia chiusa solo all’interno dei luoghi deputati, ma esca dai teatri, dai cinema e dai musei. Ancora: che la cultura sia per tutti, non elitaria o che discrimini la fragilità di alcuni. Una rete condivisa, dunque. Che Reggio possa diventare davvero una città turistica. E che si tenga presente delle giovani generazioni quando si programma".

Queste richieste emerse dai tavoli come si tradurranno poi in eventi?

"Ci stiamo già lavorando e continueremo a lavorarci. Già abbiamo accolto alcune istanze. Stiamo infatti mettendo in campo una piattaforma collaborativa per poter interagire con associazioni e cittadini. Per quanto riguarda il portare all’aperto l’arte abbiamo realizzato la scorsa estate la mostra Spazio Libero e l’opera Il Barbiere di Siviglia sul Camion. La Reggia di Rivalta è stato un luogo privilegiato nella passata edizione di Restate. Continueremo con 5 mostre open air per Fotografia Europea 2021. Stiamo lavorando a un progetto, dal titolo ’Furiose Interazioni’, al Mauriziano, che diventerà una hub sul Rinascimento. Per quanto riguarda la fruizione di iniziative da parte di persone con disabilità creeremo una white card per rendere più fluidi gli ingressi".

Per quanto riguarda il turismo?

"C’è stata grande partecipazione e collaborazione con il nostro consulente Massimo Ferruzzi, nel fornirgli i punti di forza della nostra città: gentilezza, buona tavola, accoglienza verso tutti, attenzione ai bambini e predisposizione al contemporaneo".

In queste settimane si sta facendo sentire a gran voce l’emergenza che vede le donne vittime di violenze e omicidi. Anche sulla prevenzione a questa piaga intendete impegnarvi?

"Assolutamente sì. La cultura anche in questo caso non starà al suo posto e starà al fianco di 365 giorni donna, con una serie di quattro incontri formativi proprio su questi temi (17 e 31 marzo, 14 e 22 aprile. Info: francesca.angelucci@comune.re.it )".