Reggio Emilia zona rossa: 360 casi ogni 100mila abitanti

Anche la provincia non sfugge alle nuove restrizioni che arriveranno fino a Pasqua inoltrata. L’ultima ondata ha fatto schizzare i valori in alto

Anche Reggio Emilia in zona rossa

Anche Reggio Emilia in zona rossa

Reggio Emilia, 13 marzo 2021 - Zona rossa totale anche per l’Emilia-Romagna (qui le regole). Da lunedì 15 marzo tutte le regioni gialle diventeranno arancioni, e scatterà il rosso per quelle con un’incidenza superiore a 250 casi ogni 100mila abitanti. Questa la decisione presa ieri mattina, durante l’incontro tra Governo e Regioni riguardo alle nuove misure per contenere i contagi in crescita. "Ora come ora sembra che i contagi si siano stabilizzati, su cifre però che restano alte - ha considerato la direttrice sanitaria Ausl di Reggio, Cristina Marchesi - Nella prima settimana di marzo l’incidenza della positività si è alzata a 360 casi ogni 100mila abitanti. Questo significa che, se i parametri restano quelli annunciati, la zona rossa è inevitabile".

Zona rossa in tutta l'Emilia Romagna da lunedì - Zona rossa e arancione: i nuovi colori delle regioni. Indice Rt Italia a 1,16

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Nuove restrizioni in arrivo quindi, e sembra di rivivere la stessa situazione di un anno fa. Il nuovo dpcm sarà in vigore infatti fino al 2 aprile, mentre per la settimana di Pasqua (3, 4 e 5 aprile) sarà zona rossa nazionale, escluse le eventuali regioni bianche. Spostamenti, scuola, negozi e ristorazione sono i settori che subiranno i maggiori cambiamenti.

Zona rossa: le regole in breve

Spostamenti vietati, stretta sui viaggi

In zona rossa non sarà più valida la deroga di Natale, che permetteva un solo spostamento al giorno verso altra abitazione privata, dalle 5 alle 22, in massimo due persone ed eventualmente accompagnati da minori di 14 anni o disabili. Perciò spostamenti proibiti per tutti, a meno di motivazioni per necessità, salute o lavoro. Anche l’attività sportiva dovrà essere svolta nei pressi dell’abitazione, mentre ci si potrà recare nelle seconde case per lavori di manutenzione.

Tutte le scuole chiuse, compresi nidi e materne

Dai nidi dell’infanzia ai licei, tutti a casa. Chiudono quindi tutti i servizi 0-5 anni, prima risparmiati nelle precedenti chiusure. Le lezioni in presenza saranno garantite esclusivamente per gli studenti con disabilità o bisogni educativi particolari. Per quanto riguarda le università, ogni ateneo deciderà autonomamente quali attività lasciare in presenza, garantendo tuttavia lezioni, esami e sessioni di laurea in via telematica.

Bar e ristorazione: asporto solo per chi ha una cucina

Bar, ristoranti e locali rimangono sempre chiusi. In questo in realtà non c’è differenza alcuna rispetto all’attuale zona arancione scuro. Fino alle 22 sarà possibile però l’asporto e la consegna a domicilio di cibi e bevande solo da ristoranti, negozi al dettaglio ed enoteche e non da bar o attività senza cucina. Via libera a oltranza alle consegne a domicilio invece. Prepariamoci ad altri mesi di delivery.

Niente più negozi, né parrucchieri

Saranno chiusi tutti i negozi, oltre che i servizi alla persona come parrucchieri, barbieri ed estetisti. Escluse però le attività di prima necessità: alimentari, farmacie, elettronica, tabaccai, giocattolai, vivai. Mercati e centri commerciali rimarranno sospesi e con le serrande abbassate anche nei giorni feriali, a parte i negozi essenziali al loro interno. La spesa alimentare potrà essere svolta da una persona alla volta per nucleo.