Reggio sale in classifica nella qualità di vita

Tredicesima in tutta Italia, supera Modena. Davanti ha Parma e Bologna. Bene la demografia e l’export. Male l’imprenditoria giovanile

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di Ylenia Rocco

Nella classifica sulla qualità della vita redatta dal Sole 24 Ore, tra i 107 capoluoghi italiani, Reggio Emilia si posiziona al 13esimo posto, recuperando ben sei posizioni dal 2021, dove invece aveva raggiunto la 19esima posizione.

La nostra è quindi una delle province dove si vive meglio in Italia; in Regione si colloca dopo Bologna (prima in classifica) e Parma (al nono posto), distaccandosi di quattro posizioni dalla vicina Modena (17esima), che invece la precedeva l’anno passato.

In Italia al primo posto per la realizzazione delle piste ciclabili c’è la città del Tricolore, con 47 metri di pista ogni 100 abitanti. Un dato che ha sollevato più volte obiezioni nelle scorse settimane.

In molti hanno fatto notare che sì, le ciclabili sono tante, ma molto spesso si tratta di semplici righe bianche tracciate sulla carreggiata, senza una reale protezione per i ciclisti. Un’obiezione che in verità si potrebbe estendere anche a molte altre città.

Mentre ancora una volta ci posizioniamo al penultimo posto, il 106esimo, per il numero di librerie presenti sul territorio.

Per quanto riguarda la sezione demografia, società e salute Reggio è al 15esimo posto, rimontando dalla 28esima posizione del 2021 e dalla 48esima del 2020; 20esima per affari e lavoro, ma anche per giustizia e sicurezza.

Cultura e tempo libero è la sezione sulla quale il capoluogo ha più lavorato, raggiungendo la 44esima posizione, dopo essersi collocata nel 2021 al 72esimo posto.

E’ 22esima per ricchezza e consumi ma ha perso tre posizioni dal 2021. L’attenzione all’ambiente e ai servizi, secondo la classifica, è calata dal 2020;oggi si posiziona al 27esimo posto scendendo di 12 posizioni dal 2021.

In una città grande come la nostra, che conta 526.349 abitanti,è nota la mescolanza delle diverse culture.

Secondo i dati del Sole 24 Ore, Reggio si colloca al nono posto per la presenza di immigrati regolari residenti, questi sono il 13 % della popolazione residente e si colloca al 89esimo posto per il saldo migratorio totale, ovvero la differenza tra il numero di immigrati e quello di emigrati.

L’imprenditoria reggiana continua a trainare la provincia, ci posizioniamo al quinto posto per la presenza di imprese straniere, vale a dire che ogni 100 imprese registrate lo 0,2 è un’impresa straniera.

Siamo decimi per quanto riguarda la quota di export sul pil, che corrisponde al 63,9 % e rappresenta il rapporto tra le esportazioni e il valore aggiunto.

E occupiamo il 76esimo posto per le cessazioni, 5 ogni 100 imprese registrate.

L’imprenditorialità non è ancora per i giovani in quanto solo l’8% sul totale delle imprese registrate vede il controllo e la proprietà detenuta da persone di età inferiore ai 35 anni, qui Reggio Emilia si posiziona al 62esimo posto.

Dalla classifica emerge anche una rigida attenzione alla sicurezza sul lavoro, il capoluogo è infatti 72esimo per infortuni e conta 0 denunce con esito mortale ogni 10mila abitanti.

L’inflazione sui prodotti alimentari e le bevande non alcoliche passa anche per Reggio, tuttavia andiamo meglio rispetto ad altri capoluoghi: 89esimi per inflazione con una percentuale del 15%.

Per quanto riguarda il rincaro di energia, di gas e dei prodotti combustibili Reggio è al 52esimo posto, con un aumento del 141%.

Nonostante la forte crisi, i beneficiari del reddito di cittadinanza sono invece diminuiti, oggi la città si posiziona al 30esimo posto (7 assegni ogni 100 abitanti) mentre l’anno scorso occupava la 57esima posizione.