Reggiolo (Reggio Emilia), 1 ottobre 2024 - Già denunciato a inizio luglio per minaccia aggravata, porto abusivo di armi ed esplosioni pericolose, un uomo di 39 anni, residente nella Bassa Mantovana, si è visto ora colpire da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, eseguita sabato dai carabinieri della caserma di Reggiolo, paese teatro dei fatti di cui le cronache si erano già occupate a suo tempo. A inizio luglio, infatti, in un cantiere dove stava lavorando, il 39enne, di origine calabrese, si sarebbe rifiutato di aiutare i colleghi operai nel sistemare alcune attrezzature, in quanto questa operazione avrebbe dovuto comportare la retribuzione degli straordinari. Prima avrebbe minacciato il titolare dell’azienda con una martellina dicendogli “ti uccido”, “ti spacco la testa”. Separato dai colleghi, aveva minacciato di tornare con una pistola. E così aveva fatto dopo una mezz’ora. Aveva puntato l’arma alla testa di un collega, minacciando di sparare. Poi un colpo verso una siepe, a scopo intimidatorio, con altre minacce gravi, stavolta a carico di un geometra, per poi raccogliere il bossolo e allontanarsi in fretta in auto. Erano arrivati i carabinieri per avviare le indagini, con gli uomini del nucleo operativo per gli accertamenti scientifici. L’indagato era stato rintracciato, ma l’arma non era saltata fuori dagli accertamenti. Intanto, gli elementi raccolti hanno convinto la magistratura a richiedere un’ordinanza di custodia cautelare per il 39enne, che è stata eseguita con il trasferimento dell’uomo in carcere, a disposizione dell’autorità giudiziaria.
CronacaReggiolo, finisce in carcere per le minacce in cantiere