
I docenti in lizza per il vertice Unimore hanno illustrato le proposte alla Fondazione San Filippo Neri (Modena) "Non siamo ancora ’città universitarie’. Mettere al centro studenti e personale porta benessere alla società".
È stato un confronto ricco di visioni e proposte quello che si è svolto ieri pomeriggio nella Sala Manifattura della Fondazione San Filippo Neri (Modena) dove i quattro candidati al rettorato dell’Università di Modena e Reggio – Alessandro Capra, Rita Cucchiara, Tommaso Fabbri e Giovanna Galli – hanno presentato agli studenti i propri programmi e raccogliere esigenze, spunti, criticità e prospettive di collaborazione. Ne emerge, nel complesso, una visione di Modena e Reggio come realtà ricche di prospettiva, ma ancora lontane dal valorizzare pienamente il rapporto con l’università.
"Non sono ancora vere città universitarie – ha detto Capra, professore di Geomatica del Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari –. Perché lo diventino, le istituzioni devono rendersi conto del valore che un ateneo può generare, non solo sul piano culturale ma anche economico, sociale e politico. In quest’ottica, è fondamentale garantire alloggi accessibili e servizi realmente funzionali. Il quadro è desolante: a fronte delle difficoltà sistematiche degli studenti nel trovare appartamenti, a Modena ci sono 4.000 alloggi sfitti, 2.500 a Reggio; ci sono mense che costano 7 euro a pasto e mancano spazi studio aperti 24 ore su 24".
Rita Cucchiara, professoressa di Sistemi di elaborazione delle informazioni presso il dipartimento Enzo Ferrari, ha posto al centro del suo intervento la valorizzazione del territorio: "Per me la parola chiave è benessere: degli studenti, del personale e, soprattutto, della società. Oltre all’emergenza abitativa, uno dei temi più urgenti riguarda la mobilità sostenibile. È indispensabile un confronto con la città per costruire insieme un sistema di mobilità più funzionale".
Tommaso Fabbri, professore di Organizzazione aziendale del Dipartimento di Economia Marco Biagi, ha ribadito l’importanza di sostenere collaborazioni tra università, istituzioni culturali e attori pubblici e privati. Inoltre, ha sottolineato la necessità di affrontare l’emergenza culturale legata allo sviluppo tecnologico non accompagnato da un’adeguata riflessione critica. Venendo al tema della città universitaria, Fabbri ha parlato dell’inclusione degli studenti da un punto di vista sociale e decisionale.
"Per realizzare una città universitaria – ha sottolineato – è indispensabile tenere conto del punto di vista degli studenti nella definizione delle scelte urbane. Bisogna portare le loro esigenze ai tavoli dove si prendono decisioni rispetto a trasporti, alloggi, servizi e mense".
Giovanna Galli, professoressa di Economia e gestione delle imprese del Dipartimento di Comunicazione ed Economia ha concluso la carrellata evidenziando come accoglienza e flessibilità favoriscano l’integrazione e la partecipazione alla vita universitaria, valorizzando la diversità come risorsa per la crescita della città e dell’Ateneo. "Ai temi già noti – le parole della docente – mi sembra indispensabile aggiungere quello della flessibilità. Diversi studenti hanno manifestato la necessità di rendere più agevole non solo l’arrivo, ma anche l’uscita dalle città universitarie. Molti non possono sperimentare soluzioni nuove a causa della rigidità nei tempi di uscita dagli alloggi. Mai come oggi è indispensabile essere flessibili per generare affluenza, passaggi, scambi".
Jacopo Gozzi