Riciclaggio e bancarotta La società base era in città

Maxi operazione della Finanza contro un’associazione a delinquere . Le accuse: "Tramite la Fp group gli arrestati Patamia facevano attività illecite"

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di Alessandra Codeluppi

La Fp group, nata nel 2018, era la società con sede a Reggio attraverso cui uomini ritenuti affiliati alla ‘ndrangheta acquisivano attività commerciali in Romagna. Emerge nell’inchiesta ‘Radici’, che conta 34 indagati, condotta dal pm della Dda Marco Forte che ha coordinato la Finanza di Bologna. A dieci di loro si contesta l’associazione a delinquere finalizzata a bancarotta, intestazioni fittizie, autoriciclaggio, estorsione e altro. Per 4 è stata disposta la custodia cautelare in carcere: si tratta di Francesco Patamia, candidato alla Camera a Piacenza con ’Noi moderati’, originario di Gioia Tauro, oltre a Rocco Patamia - entrambi membri del cda di Fp group - Saverio Serra e Giovanni Battista Moschella. Viene contestato di essersi accaparrati attività imprenditoriali e talvolta di portarle al fallimento. Come emerso per la ‘In the pansoow-whilees srl’, prima denominata ‘Fp group srl’ , dichiarata fallita nell’aprile ’21. E la Tda packaging design di via Sicilia, fallita nell’ottobre ’20. Oltre alla Tda packaging Eu srl, con sede operativa in via Sardegna 8 e sede a Vignola, fallita nell’ottobre ’20. Le condotte illecite avrebbero riguardato altre 4 ditte nel settore panificazione, ristorazione e alberghiero tra Imola, Cesenatico, Cervia e un’altra azienda a Modena.

Non solo: vengono contestate ritorsioni e minacce a chi si opponeva ai loro piani. Tra questi anche pubblici ufficiali incaricati dal Comune di Cesenatico per controllare la gestione di attività dei Patamia tramite la Fp group. I Patamia sono ritenuti promotori del sodalizio con presunti legami mafiosi: "Tramite la Fp group operavano attività societarie apparentemente lecite, collaborando coi Piromalli di Gioia Tauro e intrattenendo rapporti con Teodoro Mazzaferro (1956) nipote dell’omonimo boss nato nel ’38, inseriti nell’omonima cosca collegata ai Piromalli-Mammoliti". Moschella è indicato come "affiliato" ai Mancuso e ai Piromalli, ritenuto "organizzatore" insieme a Serra; avrebbe intrattenuto rapporti con l’avvocato Domenico Arena del foro di Vibo, attivo anche a Modena e indagato in vicende giudiziarie reggiane. Arena è ritenuto un "partecipe", consigliere dei Patamia nelle operazioni fraudolente insieme al commercialista Marcello Bagalà di Gioia Tauro, presidente del collegio sindacale della Fp group. Per una 42enne indagata, residente a Reggio, è stato ordinato il sequestro di 27mila euro in un’operazione distrattiva.