Ripreso barcollante appena sceso dal treno

Ferrara, morto due giorni fa, compare nei video della stazione di Eindhoven. Secondo la polizia aveva già subito l’aggressione che gli è stata fatale

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di Nicola Bonafini

Aggredito e picchiato barbaramente, per cause al momento sconosciute. Massimiliano Ferrara, 54 anni, reggiano, per tutti Budro (perfino la sua pagina Facebook, porta, tra parentesi, questo soprannome) è morto due giorni fa, dopo una settimana di agonia in ospedale, per i traumi alla testa riportati in seguito all’aggressione di cui è stato vittima.

Siamo ad Eindhoven, una città di poco meno di 230 mila abitanti, nel sud dei Paesi Bassi, a pochi chilometri dal confine con il Belgio – Anversa è a un tiro di schioppo – e pure dal nord della Germania (Colonia e Dortmund non distano molto). Un luogo noto in Italia, prevalentemente per essere la sede della Philips (c’è anche un museo in città) e perché lì vi gioca il PSV, la squadra di calcio scopritrice di super talenti per eccellenza (Gullit, Romario e Ronaldo ‘il Fenomeno’ hanno tutti indossato la maglia a strisce bianche e rosse del club di Eindhoven).

Ebbene, da giovedì sera, la città è salita agli onori della cronaca nera per questa vicenda. Ferrara, secondo le ricostruzioni del media locali, corroborate anche da alcune fonti all’interno delle forze di pubblica sicurezza che stanno indagando sull’accaduto, è stato trovato in fin di vita con importanti ferite alla testa in una casa in Bakkerstraat, un’area residenziale nella zona nord della città, lunedì 21 novembre nel tardo pomeriggio. L’uomo, esanime al momento in cui i soccorsi sono giunti in casa, è stato stabilizzato e trasportato in condizioni gravissime al locale ospedale, dove, è spirato martedì sera, senza aver mai ripreso conoscenza. Questo è ciò che si sa con certezza, al momento.

Sul resto la polizia brancola nel buio. Da quanto è stato possibile ricostruire, anche attraverso le immagini delle telecamere a circuito chiuso, Ferrara sarebbe giunto alla stazione di Eindhoven in treno, molto probabilmente dalla Germania – un elemento interessante che è emerso dai vari racconti raccolti di chi lo vedeva a Reggio è che, pare, nei momenti di massima difficoltà economica, lui stesso raccontasse di trovare riparo in stazione o anche sui convogli stessi –, intorno alle 2 del pomeriggio del 21 novembre.

Le immagini immortalano un uomo con una felpa scura con la scritta ‘Italia’, jeans, scarpe da ginnastica e un giaccone lungo col cappuccio che gli copriva il viso. L’andatura appare incerta, quasi claudicante; ed è forse per questo che gli inquirenti avanzano il sospetto che l’uomo possa essere stato aggredito pesantemente già nel suo tragitto in treno. A tale motivo, la polizia di Eindhoven, attraverso il suo account Twitter e la partecipazione a una trasmissione della tv dei Paesi Bassi, in stile ‘Chi l’ha visto?’, ha lanciato un appello a possibili testimoni che abbiano avuto modo di aver visto Ferrara tra le 2 e le 6 del pomeriggio – o anche prima, sul treno – o che siano in possesso di altri filmati a circuito chiuso di farsi avanti, per fare piena luce su quello che è un vero e proprio mistero a tinte rosso sangue.