Reggio Emilia, rissa in San Rocco. Presi i teppisti

Sono nove, di cui un minorenne, tutti di etnie diverse. Da inizio 2019 sono già 30 i minori denunciati o arrestati

Reggio Emilia, la rissa immortalata dalle telecamere di videosorveglianza

Reggio Emilia, la rissa immortalata dalle telecamere di videosorveglianza

Reggio Emilia, 19 febbraio 2020 - Nove denunciati per la rissa del 28 dicembre scorso sotto l’Isolato San Rocco. È la risposta della questura di Reggio alla scia di violenza seminata in centro storico da bande di ragazzini con episodi ripetuti segnalati dai commercianti che si affacciano su piazza della Vittoria e di cui il Carlino ha parlato proprio nei giorni scorsi. La polizia ha chiuso così le indagini – grazie alle telecamere di videosorveglianza, ma anche a perquisizioni domiciliari trovando per esempio una tuta indossata da uno dei responsabili al momento dell’aggressione – individuando due georgiani, un italiano e un albanese appartenenti a una delle fazioni e cinque egiziani che formano l’altro gruppo rivale.

Tra questi c’è un minorenne a cui gli agenti in borghese hanno sequestrato pure nei primi giorni di gennaio una pistola risultata giocattolo, priva del tappo rosso, ma molto simile alla Beretta d’ordinanza proprio dei poliziotti. Presumibilmente la stessa arma che si vociferava fosse spuntata fuori durante la rissa.

«Il ragazzino è scappato, ma è stato inseguito da un nostro operatore che lo ha poi preso in via Pansa", ha raccontato Carlo Maria Basile, dirigente delle Volanti. Il più grande dei componenti è un 28enne, mentre gli altri sono tutti di età compresa tra i 18 e i 21 anni. Le stesse formazioni di teppisti avevano dato vita il giorno precedente, il 27 dicembre, ad una scorribanda da via Roma in via Filippo Re che fortunatamente non sfociò in violenza dato che – come si vede dai video – il bersaglio contro il quale volevano scagliarsi non è stato trovato. Così come un altro acceso diverbio che stava per innescare un contatto fisico ci fu la notte di Capodanno, vicino alla pista di pattinaggio durante il concerto di Nina Zilli.

I motivi? "I moventi sono estremamente futili e banalissimi – ha spiegato il dirigente della squadra mobile, Guglielmo Battisti – Si va dal fatto che in discoteca un ragazzo sia passato davanti a un altro per prendere da bere fino a screzi per alcune ragazze. Ci sono intrecci come il fatto che un ragazzo egiziano sia fidanzato con una georgiana, poi ci sono anche una sudamericana e una lituana in queste compagnie. Nessuno di loro però è risultato appartenere ad altre operazioni e neppure di avere legami con organizzazioni criminali o droga".

Da inizio 2019 ad oggi salgono dunque a 30 i casi riguardanti minorenni denunciati o arrestati a vario titolo per furto, rapina o spaccio di stupefacenti. "I reati sono in calo rispetto al 2018, ma non sempre come nel caso della pistola sequestrata ciò che accade è quello che emerge", ha evidenziato Francesco Panetta, dirigente della Divisione Anticrimine. Nel corso degli ultimi mesi sono stati diversi gli episodi allarmanti. Dall’operazione ‘Branco’ nel 2018 nella quale vennero arrestate 8 persone che mettevano a segno rapine, al sequestro nel settembre scorso di una pistola semiautomatica col quale un minorenne si scattava selfie e girava video sui social. Fino alla recente incursione di 9 minorenni e un maggiorenne che sono entrati all’istituto Chierici (dove hanno tirato un calcio al portone) per salutare alcune amiche, i quali una volta scoperti sono stati inseguiti dai professori fino al parco del Popolo. Insomma, una vera e propria emergenza. Che la questura spera di aver stroncato "avendo ‘tagliato la testa’ dei gruppi, denunciando i leader", come ha chiosato il dirigente Battisti.