Rissa a colpi di coltello davanti al barbecue, iniziato il processo

L’episodio al parco di Pieve fece scalpore perché potevano esserci bambini

Il parco di via Camurri, a Pieve, fu teatro, poco dopo le 20 del 10 giugno 2016, di una violenta rissa tra ghanesi. Motivo: una griglia per rosolare la carne durante una festa di compleanno. Scattò una sanguinosa contesa sull’attrezzo da cucina: volarono pugni, schiaffi, fendenti con coltelli e cocci di bottiglia. Due dei responsabili, Ernest Ataboe e Rickid Danso Agyemang, furono arrestati dalla polizia di Stato: entrambi sono già stati giudicati con rito direttissimo.

Per un terzo, il 31enne Bright Ofori, attualmente detenuto in carcere per altra causa, è iniziato ieri il processo davanti al giudice Silvia Semprini. L’uomo è difeso dall’avvocato Giovanni Tarquini (ieri sostituito in aula dall’avvocato Carmine Migale). Armato di coltello, il 31enne è accusato di aver ferito gli altri due, causando loro una prognosi rispettivamente di dieci e sette giorni. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, dapprima Bright avrebbe preso a calci e pugni Ataboe, venendo spalleggiato anche da Agyemang.

Un quarto uomo avrebbe sfilato il coltello dalle mani di Bright, ma poi sia Agyemang sia Ataboe, brandendo a loro volta un coltello e un collo di bottiglia, si erano reciprocamente feriti rimanendo a terra insanguinati. Una dinamica sanguinosa e drammatica che all’epoca l’episodio destò allarme tra i residenti nel quartiere, anche perché avvenuto in un orario in cui famiglie e bambini avrebbero potuto essere al parco.

al.cod.