Rissa al bar Piccadilly, i due arrestati davanti al Gip Il movente? La gelosia

Sui social i giovani sbandierano anche il bottino di una rapina. È il retroscena che emerge sull’aggressione nel bar ‘Piccadilly’, per la quale sono indagati quattro giovanissimi: nel mirino è finito un 20enne, accoltellato, al quale erano state strappate le catenine d’oro. Da quanto emerso, quelle collane sono state poi postate come un trofeo. Il 20enne era nel bar con due amiche, quando è stato raggiunto dal quartetto. È stato colpito con pugni al volto; poi è intervenuto il barista, a sua volta scaraventato a terra. I quattro si sono allontanati, ma poi sono rientrati. Dopo avergli preso le collanine, hanno sferrato al 20enne alcuni fendenti: per lui la prognosi è di una decina di giorni. Per l’accoltellamento, nella sera del 23 febbraio, i carabinieri, coordinati dal pm Maria Rita Pantani, hanno identificato quattro presunti responsabili: per tre di loro il gip ha disposto gli arresti domiciliari - uno non è stato rintracciato -, mentre il quarto, minorenne, è indagato a piede libero. Le ipotesi di reato sono concorso in rapina aggravata, lesioni aggravate, danneggiamento e minacce; per il più grande, ricercato, anche porto abusivo di armi per il coltello. Il movente sarebbe la gelosia: la fidanzata dell’aggredito è una ex del ricercato. Di fronte al gip Dario De Luca, ieri sono stati sottoposti all’interrogatorio di garanzia i due ai domiciliari. Un 19enne albanese è difeso dall’avvocato Fabrizio Sessa: "Non faccio parte di baby gang e non c’entra la droga. Ho avuto un diverbio con l’aggredito. Poi l’ho reincontrato per caso ed è scoppiata la lite. Ho partecipato alla zuffa, ma non alla rapina, che non sapevo neppure fosse avvenuta". L’altro ai domiciliari, un 18enne, ha pianto: "Chiedo scusa. Mi sono fatto trascinare dagli altri. Con l’aggredito avevo avuto screzi, Gli ho dato un calcio, è vero. Ma non sapevo che lui avesse collane e neppure che gli fossero state prese". L’avvocato Giuseppe Caldarola rimarca: "Dal video si vede chiaramente chi ha sottratto le catenine. Lui non le ha neppure toccate".

Alessandra Codeluppi