Rissa Castellarano, branco incastrato dai video: spari in aria per rapinare una collana

Parapiglia all’uscita del locale, scacciacani usata per creare il panico. L’episodio rievoca la strage di Corinaldo

Il sopralluogo dei carabinieri

Il sopralluogo dei carabinieri

Castellarano (Reggio Emilia), 18 ottobre 2021 - ll branco li ha presi di mira all’uscita della discoteca Rockville di Castellarano. Pugni, calci, schiaffi. Un’aggressione selvaggia, accompagnata addirittura da due colpi di pistola, esplosi (come si saprà solo in seguito) con una scacciacani. Erano quindici contro cinque. Una brutalità gratuita. Non vi era stata nessuna lite, in precedenza. Semplicemente – in base a quanto risulta agli investigatori – la banda dei facinorosi aveva deciso di sopraffare l’altro gruppo, più esiguo, per rapinarlo di una collana d’oro.

Il caso Rissa discoteca Castellarano: cinque ragazzi pestati a sangue

Il bilancio della notte di violenza è pesante: due delle vittime sono finite in ospedale con prognosi di 40 e 15 giorni. Buona parte degli aggressori – identificati grazie alle numerose testimonianze dei ragazzi presenti e ai video girati durante l’accerchiamento – sono stati raggiunti dai carabinieri: si tratta di ragazzi d’età compresa tra i 20 e i 25 anni, in gran parte stranieri, residenti nel comprensorio ceramico modenese. La follia esplode alle 4,30, nel cuore della notte. Cinque amici, tra cui una ragazza, escono dal Rockville. Nei prati vengono circondati dalla banda di giovani modenesi travisati dai cappucci. Il gruppo si accanisce e sfoga la sua rabbia sui malcapitati anche quando sono a terra, a uno viene strappata la catenina d’oro. Poi gli spari, per terrorizzare ancor più le vittime. Ci sono molti altri ragazzi che sciamano dal locale. Qualcuno filma la scena con il telefonino, altri chiamano subito il 112. Il parapiglia nel frattempo si esaurisce, i malviventi fuggono, sul prato restano solo le loro vittime, ferite e traumatizzate. Una ha la mandibola fratturata.

I carabinieri del Nucleo operativo di Castelnovo Monti, insieme ai colleghi di Castellarano e di Baiso, iniziano a ricostruire il puzzle. Grazie alle testimonianze dei presenti e con l’aiuto delle immagini raccolte sul posto, danno un nome a gran parte degli autori del pestaggio. Saranno denunciati per rissa aggravata, lesioni personali aggravate, esplosioni pericolose e rapina. Per tutti sarà proposto il Daspo urbano. L’episodio ripropone il problema del radicamento di queste bande di ragazzi, italiani e nuovi italiani, che – a volte armate di spray urticanti, a volte di scacciacani – compiono rapine nei luoghi affollati, discoteche in primis. Nel luglio dello scorso anno i componenti della cosiddetta ’banda dello spray’ – sei ragazzi della Bassa modenese – furono condannati a pene comprese tra i 10 e i 12 anni dopo il loro blitz che nel 2018, a Corinaldo, in provincia di Ancona, costò la vita a cinque minorenni e a una mamma. In precedenza il gruppo aveva agito anche a Reggio, all’Italghisa. "Se lo vuoi sapere lì – disse divertito uno degli arrestati, ignaro di essere intercettato – avevamo pippato dopo avere spruzzato una quantità spropositata di spray al peperoncino in una discoteca di Reggio Emilia; tutta la discoteca era fuori, uno spray intero tutto dentro l’Italghisa". Dieci anni di carcere anche ai quattro giovani che nel 2017 – dopo aver agito con la stessa tecnica – furono ritenuti responsabili della tragedia di piazza San Carlo, a Torino, e condannati per omicidio preterintenzionale. Il bilancio fu di tre morti e 1.500 feriti: una strage per una collana d’oro. a.fio.