Rissa Castellarano, la vittima: "Picchiato dalla banda: erano fuori controllo"

Il racconto di un 17enne, pestato assieme a sei amici: "Volevano dei soldi per il taxi, poi il caos. E a me è andata bene..."

Fuori dal locale teatro dell'aggressione

Fuori dal locale teatro dell'aggressione

Reggio Emilia, 19 ottobre 2021 - "Ero a terra cercando di proteggermi. Ho preso dei calci, ma in quel momento capivo poco: so solo che a un certo punto sono riuscito ad alzarmi e scappare. E’ stata solo fortuna: a me è andata bene...".

Rissa Castellarano, branco incastrato dai video: spari in aria per rapinare una collana Mirko ieri mattina è andato regolarmente a scuola, come un normale 17enne. Ma sa bene che un suo amico di 21 anni si trova in ospedale con la mascella rotta in due punti, un dente del giudizio da asportare e il naso spaccato. Assieme ad altri 5 ragazzi (tutti di Casalgrande) sono stati vittime di una brutale aggressione nella notte tra sabato e domenica, nel parcheggio esterno del Rockville, nota discoteca di Roteglia, a Castellarano. Una quindicina di giovani (domiciliati nel Modenese) tra i 20 e i 25 anni, tra italiani, albanesi e nordafricani, su cui i carabinieri stanno indagando - la maggior parte, fa sapere l’Arma, sono stati individuati - ma che il 17enne ha intravisto solo sotto forma di pugni e calci scagliati con ferocia inaudita.

Rissa discoteca Castellarano: cinque ragazzi pestati a sangue

"Solo di uno mi ricordo - precisa il ragazzo, che era assieme alla sorella gemella, oltre a una 18enne, due 19enni e altrettanti 21enni, di cui non faremo i nomi -. Era italiano, mai visto prima. Durante la serata aveva chiesto delle sigarette a uno del gruppo, un ragazzo, che però non le aveva. Ma mentre parlavano, un complice da dietro gli ha strappato la collanina. Abbiamo chiesto di riaverla, rivolgendoci anche ai buttafuori. Nulla: li hanno cacciati senza farsi ridare l’oggetto rubato". La serata è poi proseguita senza intoppi, fino all’uscita. "Saranno state le 4,15 quando ci siamo diretti al parcheggio, distante alcune centinaia di metri. Ho rivisto sempre lo stesso ragazzo, che stavolta ci ha chiesto dei soldi per prendere il taxi. Solo che questa volta si era portato dietro tutta la compagnia". Qui i ricordi di Mirko si fanno più offuscati: "Saranno scesi una quindicina di ragazzi da diverse macchine. Da lì il caos; prima abbiamo sentito uno sparo (solo dopo abbiamo saputo che si trattava di una scacciacani), poi ci hanno minacciato: ’Abbiamo un coltello...’ e alla fine è partita la cieca violenza. In quel momento mi sono trovato a terra inerme, impaurito mentre mi picchiavano". Nel concitato parapiglia il giovane è riuscito a scappare, rimediamo comunque alcune botte. Ma a un amico è andata ben peggio: "Poteva esserci chiunque in ospedale, quelli erano fuori controllo. Eppure eravamo solo partiti da casa per una normale serata in discoteca...".