Prostituzione Reggio Emilia, sos al Mirabello. "Galline sgozzate e riti voodoo"

Al Mirabello "ragazze costrette a prostituirsi"

Prostituzione

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Reggio Emilia, 19 aprile 2019 - Due galline trovate sgozzate in un parco, vicino a un albero. Un gesto, questo, che potrebbe nascondere non vandalismo o un’azione contro gli animali, ma un rito voodoo tipo della mafia nigeriana, fatto nei confronti delle ragazze che poi sono costrette a prostituirsi. La segnalazione arriva direttamente da alcuni abitanti della zona Mirabello che hanno fatto girare la voce che è giunta fino al comitato Reggio Civitas.

«Siamo venuti a conoscenza di quanto accaduto nel parchetto Adelina Patti perché alcuni cittadini ci hanno avvisato di aver trovato gli animali uccisi – spiega Valentina Iannuccelli, presidente di Reggio Civitas –. Su documenti ufficiali ci sono evidenze di questi riti legati alla mafia nigeriana, come anche in tanti rapporti internazionali. Sono riti che vengono compiuti in casa e servono per assoggettare le ragazze e costringerle a prostituirsi senza avere opportunità di ribellarsi».

Anche se in città la prostituzione nigeriana non è così frequente, proprio in quella zona, sulla via Emilia che collega Reggio a Modena, potrebbero però abitare tante ragazze nigeriane costrette a prostituirsi in particolare a Modena. Proprio per questo, quindi, appare verosimile che riti del genere possano essere compiuti in appartamenti magari di ragazze da poco arrivate in città. «Questi sono episodi noti da tempo, un ultimo caso si è registrato a Torino – prosegue Iannuccelli –. Proprio su questo tema, nell’ottobre del 2017 abbiamo fatto un esposto alla procura e a tutte le autorità competenti: carabinieri, polizia, prefettura e sindaco. Non hanno mai risposto, ma è attraverso gli interventi concreti che vedremo la reazione che scaturirà dai nostri esposti. Noi speriamo che siano in corso indagini».

Stando al racconto della presidente di Reggio Civitas, infatti, dal 2017 a oggi in città si sarebbero registrati vari episodi di animali sgozzati e ritrovati in un parchetto vicino a un albero. «Il primo caso è stato registrato nel maggio 2017, anno durante il quale ne sono stati segnalati vari. Poi abbiamo avuto un caso nel 2018 e due casi quest’anno, sempre in quella zona, vicino allo storico edificio della Polveriera – commenta Iannuccelli –. Ieri (mercoledì; ndr) mi è arrivato un messaggio di mattina e sono andata subito sul posto. L’area era stata già transennata con un nastro rosso, io ho avuto il tempo di fare delle foto e poi sono arrivate due persone che hanno portato via le carcasse degli animali».

Sul tema prostituzione, allora, Iannuccelli dice la sua: «C’è chi dice di installare la videosorveglianza per risolvere il problema, ma questo lo sposterebbe soltanto – conclude la presidente di Reggio Civitas –. Le prostitute ci sono soprattutto sulla via Emilia Ospizio di giorno le cinesi, di sera le nigeriane, anche se ultimamente se ne vedono meno».