Rivalta, i tunisini dal giudice. Uno di loro ha chiesto scusa

Sono comparsi davanti al giudice Sarah Iusto i due tunisini arrestati dai carabinieri nel parco di Rivalta per detenzione di...

Rivalta, i tunisini dal giudice. Uno di loro ha chiesto scusa

Rivalta, i tunisini dal giudice. Uno di loro ha chiesto scusa

Sono comparsi davanti al giudice Sarah Iusto i due tunisini arrestati dai carabinieri nel parco di Rivalta per detenzione di droga ai fini di spaccio. Alcuni residenti avevano segnalato i movimenti sospetti dei due giovani e anche di una loro amica, una 25enne reggiana per la quale è scattata la denuncia in concorso per lo stesso reato. Poi i carabinieri hanno sorpreso lunedì sera i due ragazzi, entrambi domiciliati a Casina, nel parco, mentre spacciavano eroina. Uno di loro è Anwar Hosni, 30 anni: è stato trovato con cinque grammi di droga in bocca, altrettanti ceduti a un acquirente e un altro quantitativo a casa. Lui non ha precedenti ed è al momento disoccupato. Difeso dall’avvocato Mario Di Frenna, ieri si è detto dispiaciuto e ha chiesto scusa. L’altro è il 34enne Karim Ammar: teneva in bocca nove grammi di stupefacente e ha cercato di opporsi al controllo aggredendo un militare. Assistito dall’avvocato Federico Fortichiari, ieri ha risposto alle domande ammettendo la cessione, raccontando che era la prima volta e che vive in una casa abbandonata. Lui risulta essere un richiedente asilo, seguito dal Sert. Nell’abitazione di Casina sono stati anche trovati in tutto 15 grammi di eroina in un mobile della cucina. Alla giovane reggiana sono stati sequestrati 150 euro e due telefonini. Per entrambi gli arrestati il pm ha chiesto la misura cautelare dei domiciliari perché irregolari e senza fissa dimora. Il giudice ha convalidato l’arresto e ha disposto per Hosni l’obbligo di dimora; stessa misura decisa anche per Ammar in aggiunta all’obbligo di firma quotidiano. La direttissima proseguirà in gennaio.

al. cod.