Sono state consegnate le tremila firme che sono state raccolte dalla coalizione politica ’Si può fare’, già dalla scorsa estate, contro la chiusura del pronto soccorso dell’ospedale di Correggio (che presto sarà trasformato in Cau) e soprattutto contro la soppressione dell’automedica a Correggio, con il servizio accorpato a Novellara per tutto il territorio della Bassa, e non solo. Queste firme si sommano ad altre tremila adesioni di cittadini raccolte da operatori sanitari e associazioni che si occupano di salute e assistenza, sempre nel distretto di Correggio. E l’anno scorso erano state raccolte e presentate settecento firme contro la chiusura del pronto soccorso al San Sebastiano, a suo tempo consegnate al commissario prefettizio.
"A pochi giorni dal debutto dell’azzeramento della Guardia medica, per cui i cittadini bisognosi di una diagnosi urgente o di un intervento medico dovranno prima prenotarsi per telefono e poi accedere se del caso, la realtà rende evidente l’ampio dissenso contro politiche incostituzionali di riduzione della sanità pubblica e di trasferimento ai privati di sempre maggiori competenze. Nello stesso tempo si chiede a tutti coloro che sono stati eletti dai cittadini di svolgere fino in fondo il loro ruolo, non limitandosi a dire ’Non si poteva fare altro’, ma a pretendere che ben altro si faccia e subito", dicono dalla coalizione ’Si può fare’ guidata dal consigliere comunale Giancarlo Setti. Le prime tremila firme erano state consegnate in municipio a Correggio, mentre il resoconto dell’altra petizione è destinata al sindaco riese Lucio Malavasi, in quanto in carica anche come presidente dell’Unione dei Comuni della Pianura reggiana.
Antonio Lecci