Roberto Saviano rinuncia a due incontri a Reggio Emilia: "Troppo odio, non ho scudi"

Erano in programma domenica e lunedì. In una lettera spiega: "Rinuncio per timore di esporvi, di esporre chi mi ospita". Il sindaco Vecchi: "Non sei solo". Bonaccini: "Vicinanza e solidarietà"

Reggio Emilia, 23 novembre 2022 - Roberto Saviano dà forfait. E rinvia due incontri al Teatro Valli di Reggio Emilia, domenica 27 e lunedì 28 novembre. In una lettera l'autore di Gomorra spiega le sue ragioni: "Rinuncio, in queste settimane di attacchi continui, per timore di esporvi, di esporre chi mi ospita: responsabilità, questa, che sento gravosissima". E poi lo scrittore continua.

Roberto Saviano
Roberto Saviano

Saviano contro Meloni, iniziato il processo per diffamazione: cosa disse lo scrittore

"E la sento tanto più perché vedo la lontananza siderale di chi, da posizioni di forza, potrebbe schierarsi, esprimere un'opinione e invece tace. Rinuncio adesso perché vivere in queste settimane occasioni pubbliche, per me, è difficile. L'esposizione fisica preoccupa me e chi mi sta attorno perché l'odio è tangibile e non esiste alcuno scudo".

Il riferimento è alla querelle giudiziaria che lo vede coinvolto, che ebbe origine a dicembre di due anni fa, quando in una trasmissione tv, parlando di immigrazione e del mancato soccorso alle Ong, utilizzò l'appellativo  "bastardi" per rivolgersi all'attuale premier Giorgia Meloni, allora parlamentare di Fratelli d'Italia che lo ha querelato per diffamazione e al vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini, che per questa vicenda si è costituito parte civile; il 15 novembre scorso si è tenuta la prima udienza del processo a Roma. Anche nei giorni scorsi, Saviano ha polemizzato dicendo di essere a processo per "un reato di opinione".

"Governo di destra silenzia il dissenso"

"Nell'editoriale del The Guardian viene posto un tema che all'estero in questi giorni è molto discusso: quello dell'abuso della legge italiana sulla diffamazione per intimidire, silenziare il dissenso. Si parla addirittura di bullismo... Ho sempre difficoltà a spiegare i contorni della vicenda che mi vede al centro di tre processi con altrettanti ministri di questo governo ai giornalisti stranieri, perché per la stampa internazionale quello che mi sta succedendo è ai limiti dell'incredibile, sempre che si parli di Paesi che si definiscono democratici...". Lo scrive su facebook Saviano. "Questo atteggiamento aggressivo nei confronti della libertà di stampa colpisce tutti - aggiunge -. Questo è quello che ci aspetta: un governo di estrema destra che per silenziare il dissenso, per isolare le voci critiche, ricorre a intimidazione e minacce".

"Per me questa è una fase difficile, portato a processo da tre ministri di questo governo: la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Il ministro della Cultura mi ha poi minacciato nuovamente, di altro processo, per le critiche rivolte recentemente a lui. Ben cinque le azioni giudiziarie pendenti da parte di ministri di questo governo. Chiunque, al mio posto, ne sarebbe paralizzato". Poi attacca una parte della stampa (come il quotidiano 'Libero' che una settimana fa ha titolato 'Saviano Bastardo' in prima pagina): "I giornali di estrema destra, in alcuni casi pagati direttamente da esponenti della maggioranza parlamentare, stanno facendo uno squadrismo quotidiano", dice Saviano, che ha dato forfait anche alla fiera della piccola e media editoria Più Libri Più Liberi, in programma a Roma dal 7 all'11 dicembre. Salvini sul suo profilo Facebook, riportando la notizia, commenta con sarcasmo: "Che dite, sopravviveremo?". 

Il governatore dell'Emilia Romagna: "Abbiamo bisogno della sua testimonianza"

"Esprimo vicinanza e solidarietà a Roberto Saviano, a nome mio personale, della Regione e di tutta la comunità emiliano-romagnola. Che ritenga di dove rinunciare a partecipare a due incontri previsti al Teatro Valli di Reggio Emilia anche per non esporre i presenti a pericoli è un monito che non può essere sottovalutato". Così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini che ha aggiunto: "Una rinuncia che fa ancora più male in una terra dove valori comuni e condivisi di libertà e civica convivenza ci vedono lavorare insieme, istituzioni, società civile, associazioni, penso in particolare a Libera e ad Avviso Pubblico, contro le mafie e l'infiltrazione della criminalità organizzata. A partire dalla prevenzione nelle scuole fino alla collaborazione costante e continua con magistratura, inquirenti, tutte le Forze dell'ordine, che ringrazio per l'attività incessante e quotidiana che portano avanti".

"Grazie a loro - aggiunge il governatore - si sono svolte e si stanno svolgendo inchieste rilevanti, a partire da Aemilia, il cui processo come Regione abbiamo voluto si potesse svolgere proprio qui, in Emilia-Romagna". A Roberto Saviano, conclude Bonaccini, "va un forte abbraccio: abbiamo bisogno della sua voce e della sua testimonianza, per un impegno che deve essere anche di tutti noi".

Il sindaco di Reggio Emilia: "Caro Roberto, non sei solo"

"Caro Roberto, non sei solo". Il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi, solidarizza con Roberto Saviano che ha annunciato l'annullamento degli appuntamenti previsti domenica e lunedì al Teatro Valli nella città emiliana che lo vedevano ospite a presentare il suo libro su Giovanni Falcone agli studenti. "Come sindaco e come presidente della Fondazione 'I Teatrì - ha detto Vecchi in una nota - mi preme dirti che non sei solo: la città che ti ha conferito la cittadinanza onoraria è al fianco di chi si impegna in prima persona contro la criminalità organizzata, per la legalità e la sicurezza. Qui stiamo e qui ci troverai, sempre".

"Penso altresì che, in generale, la dialettica, anche la più aspra, debba trovare modi e forme di sviluppo che non abbiano nel tentativo di zittire una voce attraverso l'uso delle querele e delle azioni civili il loro esito finale", ha commentato il sindaco sulla querelle tra Saviano e il Governo Meloni.

"Sono sono fiducioso che questo sia, per noi, solo un arrivederci. Lascio a te, caro Roberto, l'autonomia di una riflessione e di una decisione definitiva sulla tua partecipazione in futuro al nostro incontro. Voglio solo dirti che quei ragazzi pronti a riempire il teatro hanno bisogno del tuo pensiero, delle tue parole, del tuo impegno. Resisti Roberto. Siamo tutti con te. Forza. Ti aspettiamo in città al più presto", ha concluso Vecchi.