Robin si batte per il turismo fluviale

I Comuni rivieraschi di quattro province si uniscono per coordinare l’offerta sulle due sponde del Po

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Lo sviluppo della navigazione turistica sul Po è affidata a Robin.

E’ questo il nome del progetto presentato ieri a palazzo ducale di Guastalla, che vede coinvolti i Comuni rivieraschi cremonesi, parmensi, mantovani, oltre ai reggiani Guastalla, Gualtieri, Boretto, Brescello e Luzzara, rappresentanti dai rispettivi sindaci. Si prevede pure l’acquisto, con soldi pubblici, di una motonave – si parla della Padus a lungo ancorata a Boretto – a disposizione del territorio. Il tema del turismo e del Po in generale è oggetto di impegni e promesse da decenni. Ma i progetti più volte annunciati non hanno portato finora ai risultati sperati.

Ora il progetto Robin viene definito come "un piano che mette le gambe al lavoro svolto finora nella Riserva Mab Unesco Po Grande". E la speranza di tanti operatori è che le promesse possano avverarsi.

L’obiettivo, stavolta, è quello di sviluppare la mobilità da e verso i centri urbani con sistemi di trasporto sostenibili, coinvolgendo navigazione, piste ciclabili e stazioni ferroviarie esistenti.

E poi la cultura, unendo territori finora differenti tra loro come Riserba Mab Po Grande, "Mantova e Sabbioneta", centri culturali, musei e biblioteche.

Si dovrà però combattere contro il tradizionale "campanilismo" che da sempre influisce sull’organizzazione di eventi e progetti. E non sarà facile superare questo ostacolo, in un territorio dove il fiume Po è sempre stato visto come una "linea di confine" invece che come un mezzo di unione tra territori differenti.

E un ruolo determinante, in questo contesto, sarà rappresentato delle associazioni di volontariato, coinvolte in questo progetto per garantire la partecipazione delle comunità locali.

a.le.