
"Gli operatori senza dispositivi di protezione durante gli sfalci nell’area a rischio amianto del Parco della Resistenza", adicanete allo stabilimento...
"Gli operatori senza dispositivi di protezione durante gli sfalci nell’area a rischio amianto del Parco della Resistenza", adicanete allo stabilimento Inalca colpito dal max incendio del febbraio scorso. È la denuncia di Fratelli d’Italia che chiede spiegazioni all’Amministrazione.
"Durante la commissione consiliare dell’altra sera, l’assessore Bonvicini ha mostrato delle immagini recenti del Parco della Resistenza per sostenere la bontà della sperimentazione degli sfalci ridotti – spiega il capogruppo di Fd’I, Cristian Paglialonga – Ma ciò che le foto hanno rivelato è qualcosa di molto più allarmante: operatori al lavoro completamente privi di dispositivi di protezione individuale, nonostante l’area in questione sia notoriamente interessata da ritrovamenti di amianto dopo il rogo di Inalca. Alla mia richiesta di chiarimenti sull’origine delle immagini l’assessore ha confermato che si trattava di foto di quest’anno. Alla mia successiva segnalazione della gravissima assenza di Dpi, Bonvicini ha provato a minimizzare, affermando che il materiale contenente amianto sarebbe stato individuato in un’altra zona del parco, non in quella mostrata nelle immagini".
Una giustificazione secondo Fratelli d’Italia "inaccettabile, che dimostra una pericolosa sottovalutazione del rischio. Ricordiamo che la normativa nazionale impone l’utilizzo dei Dpi in tutte le situazioni in cui vi sia anche solo un potenziale rischio per la salute, specialmente in presenza di amianto, sostanza cancerogena di classe 1. Non solo: è irresponsabile utilizzare immagini ufficiali, trasmesse in una sede istituzionale, che mostrano chiaramente la violazione delle norme sulla sicurezza del lavoro, senza provvedere ad alcuna verifica o rettifica. Chiediamo anche garanzie sulla salubrità di tutto il parco, a tutela dei cittadini. La salute e la sicurezza non sono sacrificabili sull’altare della propaganda ecologista. Se questa è l’idea di “cura del verde” della giunta, allora siamo davanti a un fallimento pericoloso per la città".