"In poco più di due minuti è entrato dalla porta basculante, ha divelto la cassa portandosela dietro ed è fuggito lasciando in giro monete e banconote. È stato svelto. Ma le telecamere lo hanno ripreso in modo abbastanza chiaro". Arrabbiata, non abbattuta. Alessandrina Bianchi, titolare del salone di parrucchieri ’New Woman, New Men’ in via Zacchetti, in zona tribunale, non si da certo per vinta. Nonostante nella notte tra mercoledì e giovedì, alle 4 circa, abbia subito un furto in negozio. L’allarme è scattato immediatamente alla caserma dei carabinieri di Reggio: il negozio infatti aveva un sistema di sorveglianza attivo, che ha immediatamente avvisato - tramite la vigilanza - la centrale; in breve i militari, impegnati nei normali controlli notturni, si sono precipitati in via Zacchetti, anche se il ladro era appena fuggito. "La porta d’ingresso ha una finestrella nella parte superiore: il malvivente è riuscito a fare breccia da lì, rompendo poi il sistema di chiusura - aggiunge Bianchi -. A quel punto, scattato l’allarme, ha provato ad arraffare quanto più possibile, per un valore totale di circa 200 euro, prima di darsi alla fuga. La videosorveglianza ha ripreso un uomo già noto ai carabinieri, almeno dai primi riscontri fisici, alto a smilzo, probabilmente di origini albanesi. Sono qui dal marzo 1994 e non ho mai subito una spaccata. La zona è ben controllata. Ho solo avuto un tentato furto, esattamente 15 giorni fa...".
Facile collegare i due eventi: "Il negozio era chiuso per le vacanze di Ferragosto, ma al rientro ho trovato la porta forzata. In quel caso il ladro aveva desistito, concentrandosi poi sulla pizzeria ’Nuovo Broletto’ qui a due passi, che purtroppo aveva subito il furto - chiosa la 59enne titolare -. Stavolta invece è tornato con strumenti da scasso, peraltro abbandonati davanti al negozio, di maggior utilità. Potrebbe essere la stessa persona; confido che le indagini possano rintracciarlo". I carabinieri, acquisite le immagini di videosorveglianza, sono sulle sue tracce. L’accusa è di furto aggravato.
Stefano Chiossi