È stato condannato ieri dal giudice Matteo Gambarati ad un anno per il furto di 1.500 euro trafugati in un’azienda edile di Castelnovo Monti. I fatti risalgono alla sera del 7 ottobre scorso, quando il 50enne Mirko Ferretti (foto) venne arrestato dai carabinieri nella sua abitazione in paese, dopo che la sua identità era stata svelata dalle telecamere di videosorveglianza della ditta. Ieri è comparso in aula per la sentenza, dopo che nell’udienza di convalida aveva ammesso le proprie responsabilità. L’avvocato difensore Domenico Noris Bucchi è riuscito ad ottenere – oltre alla derubricazione del reato da aggravato a ‘semplice’ – anche la sostituzione degli arresti domiciliari con l’obbligo di firma due volte a settimana. La pm Maria Rita Pantani, titolare del fascicolo, aveva chiesto una condanna di due anni e sei mesi. Ferretti è un pluripregiudicato. Aveva commesso una rapina al Credem di via Ariosto in città nel gennaio 2013, prelievi da carte di credito rubate e svariati furti. Nell’agosto 2018 fu bloccato dai carabinieri a La Vecchia di Vezzano in auto davanti alle Poste: aveva con sé una bottiglia molotov, una pistola scacciacani priva del tappo rosso e una parrucca. Uscito dal carcere nel marzo 2022, nell’ottobre scorso avrebbe commesso un altro furto per il quale era sottoposto all’obbligo di firma.
Il legale, nella sua arringa, aveva rimarcato le contraddizioni: il fallimento del suo percorso, ma anche il fatto che per lui ricadere in un furto dopo un anno sia una sorta di conquista, nonché il rischio che, se rimanesse senza un lavoro, le occasioni di delinquere aumenterebbero.