Sale slot senza spazi: il Tar accoglie il ricorso

Dovrebbero stare a 500 metri da scuole, chiese e ospedali. La segnalazione di due imprenditori: non saprebbero dove potersi spostare

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Il nodo riguardante le sale gioco torna prepotentemente nell’agenda del Comune. E lo ribadisce la nuova sentenza del Tar, che ha accolto il ricorso di due imprenditori del settore del gioco (con rispettive attività in città) disponendo una verifica sull’effettiva applicabilità del famoso criterio sui ‘luoghi sensibili’. Il tribunale amministrativo regionale ha affidato lo specifico incarico al Politecnico di Milano. Di base entro tre mesi a partire da ieri (deadline il 26 ottobre) l’università milanese dovrà assolvere due compiti, legati fra loro: valutare se il criterio della distanza delle sale gioco dai luoghi sensibili - che lo ricordiamo per legge regionale non deve mai essere inferiore ai 500 metri - sia effettivamente applicabile sul territorio reggiano; valutare se ci sia sufficiente spazio perché gli imprenditori possano delocalizzare la propria attività, in una zona non sottoposta ai vincoli della legge regionale.

Questa verifica si è resa necessaria partendo da una contestazione specifica dei due ricorrenti. Le loro sale sono poste a una distanza dai luoghi sensibili (ovvero scuole, chiese, ospedali) rispettivamente di 450 e 400 metri. Quindi non conformi alla legge regionale, motivo per cui sarebbero costretti a delocalizzare. Fin qui tutto come previsto dal Comune. Ma i ricorrenti, attraverso una perizia, hanno in sostanza obiettato che non saprebbero dove andare, visto che le aree "commercialmente fattibili" per spostarsi sarebbero pasi solo allo 0,04% del territorio comunale. La delocalizzazione imposta, quindi, comporterebbe nei loro confronti un ingiusto "effetto espulsivo".

Di base, la grande mole di luoghi sensibili all’interno del Comune di Reggio non lascerebbe alcuno spazio (se non il risicatissimo 0,04%) agli imprenditori del settore. È per questo motivo che il tribunale amministrativo ha disposto la verifica da parte del Politecnico di Milano, per chiarire se "tenuto conto della conformazione naturale e della disciplina urbanistica vigente nel Comune di Reggio, l’applicazione del criterio della distanza dai siti cosiddetti sensibili determini che non sia in assoluto possibile la localizzazione sull’intero territorio comunale delle sale gioco e delle sale scommesse". Oppure, in caso contrario, sia invece possibile "il trasferimento e la prosecuzione in altro sito idoneo".

La sentenza del Tar assume ancora più rilevanza perché si sono susseguiti diversi i ricorsi su questa specifica tematica. E solo nell’ultimo anno, il tribunale stesso aveva dato ragione prima al Comune (luglio 2021) e poi agli imprenditori (lo scorso giugno), in quest’ultimo caso ribadendo come il ‘distanziometro’ non sia più valido se le sale giochi non hanno un luogo dove trasferirsi. Di base, se il Politecnico dovesse ravvisare l’insufficienza di spazio a disposizione per gli imprenditori, la partita sulle sale slot e i luoghi sensibili sarebbe completamente riaperta.