Salvata la ricetta delle lumache fritte

Insieme a quella relativa alle chizze reggiane sarà custodita dall’agriturismo. La Cippaia

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Lumache fritte e chizze reggiane entrano nel disciplinare "Maestro delle tradizione" a difesa e tutela dei prodotti agroalimentari tradizionali reggiani, voluto da Coldiretti. La manifestazione ha fatto tappa a Poviglio, per riconoscere l’attività tradizionale agroalimentare di un’azienda locale, l’agriturismo La Cippaia, candidata a custodire due ricette: le lumache fritte e le chizze reggiane. Presenti all’attribuzione del riconoscimento, oltre ai due titolari Roberta Avanzini e Nicola Coruzzi, pure il sindaco Cristina Ferraroni, il presidente di Terranostra Reggio, Raffaello Landini, il direttore di Coldiretti, Alessandro Corchia.

"Crediamo che gli imprenditori agrituristici – dice Landini – possano essere perfetti custodi della cucina tradizionale. I piatti e le preparazioni tradizionali possono intercettare consumatori e turisti. Gli agriturismi di Campagna Amica nel Reggiano diventano anche i Maestri della Tradizione, soggetti in grado di custodire le ricette, i luoghi e le storie del loro territorio, pur tenendo conto dell’evoluzione dei nuovi metodi produttivi". E le lumache? "Le chiocciole – aggiunge Coruzzi – rappresentano il nostro presente e il nostro futuro. Abbiamo la filiera chiusa nella nostra azienda agricola che alleva chiocciole e le propone a tavola con preparazioni innovative, per solleticare palati curiosi, e con ricette tradizionali del nostro territorio come le lumache fritte che, solitamente, accontentano tutti".

Aggiunge il direttore Corchia: "Questo impegno di Coldiretti si somma al lavoro di contrasto del cibo sintetico portato avanti con la petizione per una legge che vieta la produzione, l’uso e la commercializzazione del cibo preparato in laboratorio, che potrebbe presto inondare il mercato europeo già ad inizio 2023".

a.le.