Saman Abbas, il cugino latitante ricercato in Spagna

Dopo il summit a Parigi ora il il nucleo investigativo dei Carabinieri reggiani starebbe concentrando l’attenzione in territorio iberico

I carabinieri reggiani nella loro recente visita dai colleghi francesi

I carabinieri reggiani nella loro recente visita dai colleghi francesi

Novellara (Reggio Emilia), 10 ottobre 2021 - La missione dei carabinieri reggiani a Parigi ha portato a qualche, importante, novità per quanto riguarda le ricerche delle persone latitanti che sarebbero coinvolte nell’omicidio di Saman Abbas, la diciottenne scomparsa tra la fine di aprile ed i primi giorni di maggio ed il cui corpo non si riesce a trovare. Le ricerche riguardano il secondo cugino di Saman, ancora latitante e i genitori di Saman in Pakistan.

Combo: Danish Hasnain e Saman Abbas (Ansa)
Combo: Danish Hasnain e Saman Abbas (Ansa)

Anche in Spagna. E’ questa, al momento, la novità più sostanziale sulle indagini relative alla scomparsa e all’omicidio (premeditato) di Saman: il secondo cugino, quello che assieme allo zio Danish Hasnain (considerato l’esecutore materiale dell’uccisione della giovane) e all’altro cugino, Ikram Ijaz, avrebbe ordito il piano per assassinare Saman, tuttora latitante potrebbe non più trovarsi in Francia, bensì in Spagna.

Partendo dal presupposto che le ricerche riguardano tutto il territorio europeo, quindi anche quello spagnolo, appare fondato il fatto che gli investigatori reggiani starebbero attendendo l’autorizzazione dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia, per inviare alle autorità di pubblica sicurezza spagnole i dati informatici relativi a Nomanulhaq per procedere con lo stesso metodo investigativo di geolocalizzazione, utilizzato con grande successo per arrivare alla cattura di ’Zio Danish’ (il 20 ottobre è in programma la seconda udienza davanti al tribunale parigino dove verrà discussa la sua estradizione in Italia). L’impressione, insomma, è che il blitz a Parigi sia servito per compiere concreti passi in avanti.  

Resti organici. Altre novità, sul caso Saman, sono poi emerse durante la trasmissione ’Quarto Grado’ in onda su ReteQuattro venerdì sera che si è focalizzata sul ritrovamento di alcuni reperti organici, avvenuto il 28 settembre, nel canale di bonifica Parmigiana-Moglia, in località ’La Fiuma’ nelle campagne attorno a Novellara, proprio il canale indicato nella lettera anonima arrivata al Carlino nei giorni scorsi. Gli investigatori, per scrupolo, hanno inviato i reperti all’Istituto di Medicina Legale di Modena, che deve ancora procedere all’esame degli stessi. Sintomo della ’scarsa credibilità’ di questo elemento probatorio  

Le campagne di Shabbar. Infine, attraverso la testimonianza di un giovane locale (sotto anonimato), la trasmissione conferma quanto già rivelato in precedenza su dove si trovi esattamente Shabbar Abbas (il papà di Saman, su cui pende una richiesta di estradizione in Italia), ossia nel villaggio di Charanwala nel Punjab in Pakistan, dove è proprietario di vari campi agricoli. Il testimone ha confermato quanto già rivelato in precedenza: tutti hanno paura di Shabbar, il quale si aggira di notte nei campi coltivati, a volte in stato di ubriachezza, altre molestando le donne degli ’schiavi’ (come vengono definiti i contadini alle dipendenze dei proprietari terrieri), e una volta pure sparando dei colpi di arma da fuoco in aria. Confermato pure il fatto che lui è perfettamente informato su tutto ciò che viene detto della sua famiglia in Italia, intimidendo i suoi amici nel fare in modo che nessuno possa interagire con i media locali.