Saman Abbas, l’orrore nel rudere: via la terra della buca e stop al presidio del casolare

Il resti della t omba in cui fu sepolta la ragazza trasferiti fra Linate e Guastalla I carabinieri vigilavano h24 il sito dal ritrovamento del 17 novembre scorso

Saman Abbas, la giovane pachistana uccisa

Saman Abbas, la giovane pachistana uccisa

Reggio Emilia, 1 aprile 2023 – Dopo oltre quattro mesi di presidio costante, i carabinieri potranno lasciare il casolare diroccato di via Reatino, nelle campagne di Novellara, in cui è stato trovato il corpo di Saman Abbas.

Era il 17 novembre scorso quando grazie alle indicazioni dello zio Danish Hasnain gli investigatori iniziarono a scavare in quel rudere, a pochi passi dalla casa dove Saman viveva con la sua famiglia, nell’azienda agricola Bartoli in cui gli uomini lavoravano.

Hasnain – considerato dalla procura l’autore materiale del delitto – iniziò a collaborare con gli inquirenti pochi giorni dopo la notizia dell’arresto del padre della giovane, Saman Abbas, rimbalzata dal Pakistan.

Da quel giorno gli uomini dell’Arma hanno presidiato il casolare giorno e notte, 24 ore al giorno, per evitare che le prove contenute nel luogo dell’ultima sepoltura della giovane pakistana potessero essere compromesse o che il sito venisse in qualche modo profanato. Nell’udienza di venerdì, però, la presidente della Corte d’Assise, Cristina Beretti, ha disposto che parte del terreno di quella buca sia trasferito in un hangar dell’aeroporto di Linate, a disposizione dell’archeologo forense Dominic Salsarola, che sta concludendo le analisi sui resti del delitto.

Il resto della terra verrà trasferita in container che saranno custoditi alla caserma dei carabinieri di Guastalla. In questo modo i militari potranno tornare a occuparsi delle loro funzioni ordinarie.

La prossima udienza per l’omicidio della 18enne pakistana è fissata per il 14 aprile.