Saman Abbas, il racconto choc del fratellino: "Urlava, le hanno tappato la bocca"

Ecco tutti i passaggi dell’incidente probatorio dove era stato ascoltato il più giovane degli Abbas. Dice di aver chiesto di poter andare con loro nei campi, ma fu fermato. "Sennò danno la colpa anche a te"

Novellara (Reggio Emilia), 23 novembre 2022 - "Mia mamma e papà hanno detto: ‘Se vuoi sposare qualsiasi persona ti facciamo sposare’. Lei ha detto: ‘Io non voglio sposare’. È uscita di casa, andata un po’ avanti, poi io... perché anche lei urlava. Poi non ho sentito neanche un po’ la voce di lei".

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A rievocare gli attimi prima della scomparsa di Saman Abbas, avvenuta poco dopo la mezzanotte del primo maggio 2021, è il suo fratello minore. Lui, superteste, ora costituito parte civile, ha raccontato cos’è successo nella sua casa di Novellara durante l’incidente probatorio davanti al giudice Luca Ramponi, quando, nel giugno 2021, la sua versione fu cristallizzata come prova in vista del processo.

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Saman Abbas, 18 anni
Saman Abbas, 18 anni

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A domanda del giudice, riferisce che era buio, ma che aveva visto grazie ai fari delle macchine sulla strada. "Ero davanti a casa mia, alla porta. Mi avevano detto: ‘Non puoi uscire. Se tu esci danno la colpa anche a te’. Io però tremavo, perché mia sorella è l’unica mia sorella, no?". Il gip chiede: "Ma quindi si sapeva quello che volevano fare? Di fatto l’hai capito?". Lui risponde di sì. E dice: "Ho visto solo Danish Hasnain (lo zio, nella foto ndr ). Ha detto a mia mamma e mio papà: ‘Ci penso io, eh... voi andate via’. Poi ha dato lo zaino di mia sorella: ‘Mettete fuori tutte le cose, poi mette in un armadio dove non ti trovano carabinieri queste cose’. Poi mio papà ha portato a casa lo zaino".

Lo zio di Saman Abbas, Danish Hasnain
Lo zio di Saman Abbas, Danish Hasnain

Riferisce di aver visto Danish ammutolire la sorella: "Le ha messo una mano sulla bocca". Il giudice chiede al ragazzo di precisare il momento dell’arrivo dei due cugini Ikram Ijaz e Nomanulhaq Nomanulhaq. Lui risponde che sono arrivati dopo la scena prima descritta.

Accenna alla notte in lacrime dei genitori. A domanda del pm Laura Galli, precisa poi di aver visto solo lo zio e che i cugini sono arrivati nella notte. "Arriva Danish che si mette a dormire, i cugini dopo 10-20 minuti". Al rientro in casa di Hasnain, "dopo un’ora o due" l’allontanamento di Saman, "lui ha detto: ‘L’ho uccisa. Tua sorella è... Non dire ai carabinieri’". Il giudice gli chiede anche a proposito della trasferta dello zio e dei cugini con pale e piede di porco: "Perché ti sei convinto che lo scavare fosse correlato a tua sorella? Non potevano essere andati a scavare nei campi?".

Risposta: "Perché l’hanno pensato da prima di fare questa cosa, di uccidere, no? Ho chiesto a mio zio di andare con loro, due-tre volte e non una sola. Però lui ha detto: ‘No, non puoi andare... Noi lavoriamo. Cosa ci fai là? Giochi qua e tu hai Ramadan’". E dice: "Sono andati dietro casa mia". Indica "la strada di sassi", dove li ha visti andare, come immortalato dalla videosorveglianza.

Poi il ragazzo si sofferma sul colloquio che ebbe coi carabinieri nei giorni successivi. Hasnain lo avrebbe istruito: "’Devi dire questo qua, queste parole’. Bugie, no?". La versione concordata parlava di una sparizione di Saman in Belgio. Altra circostanza: lui riferisce che i genitori gli avevano riferito solo la sera stessa, il 30 aprile 2021, che sarebbero partiti per il Pakistan. Poi c’è la fuga verso l’estero, che coinvolge tutti e quattro (lui, zio e cugini). Il ragazzino viene però fermato a Imperia: anche quand’era in comunità, i cugini lo invitavano scappare. E riferisce il presunto motivo per cui Ijaz e Nomanulhaq si erano allontanati: "Loro hanno avuto paura perché Danish ha detto loro: ‘Venite anche voi’".