Saman Abbas strangolata? La verità dagli esami istologici

L'autopsia sul corpo della 18enne pakistana ha escluso una morte dovuta a ferite da arma da taglio

Reggio Emilia, 10 dicembre 2022 - Dopo l'autopsia sul corpo di Saman Abbas, che è iniziata ieri a Milano, nei prossimi giorni saranno svolti gli esami istologici:  perizie che saranno volte a confermare l'ipotesi degli investigatori che la morte della ragazza sarebbe avvenuta per strangolamento e quindi per asfissia nella stessa notte della scomparsa, il 30 aprile 2021 dalla cascina di Novellara.

Esami istologici sul corpo di Saman Abbas La prima ipotesi è che sia stata soffocata

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È questa, a quanto si apprende, l'ipotesi di lavoro degli anatomopatologi del laboratorio Labanof dell'Università di Milano. Sul corpo della 18enne non sono state trovate tracce di sangue, quindi è esclusa la possibilità di una morte dovuta a ferite da armi da taglio.

Jeans e felpa: gli stessi vestiti del video

"Saman aveva addosso i jeans sfilacciati da lei sul ginocchio per essere alla moda e la felpa. I vestiti sembrano essere proprio quelli riconducibili al video che la riprendevano davanti a casa nelle sue ultime ore prima della scomparsa", sottolinea l'avvocata Barbara Iannuccelli che rappresenta l'associazione Penelope come parte civile al processo per l'omicidio della 18enne pachistana.  "Aveva ancora addosso una cavigliera (VIDEO) e un braccialetto di quelli portafortuna colorati, ma anche un paio di orecchini. E una folta chioma di capelli", ha aggiunto.  Ieri all'incidente probatorio hanno assistito gli avvocati delle difese e di parte civile coi consulenti da essi nominati. 

Le prossime tappe del caso

La Corte ha fissato, il 23 novembre scorso durante l'udienza di conferimento, in 60 giorni il termine ultimo per i risultati. Il 10 febbraio, invece, comincerà il processo a Reggio Emilia. Cinque gli imputati: lo zio Danish Hasnain, i cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq (tutti e tre in carcere), il padre Shabbar Abbas (arrestato un mese fa in Pakistan, dove si è in attesa dell'udienza che decida sull'estradizione) e la madre Nazia Shaheen (ancora latitante in patria). Devono tutti rispondere di omicidio premeditato in concorso, sequestro di persona e soppressione di cadavere.