Saman Abbas ultima ora, circoscritta l'area di ricerca del corpo

Hanno dato esito negativo gli scavi intorno a una serra. In aiuto ai carabinieri, oletra all'elettromagnetometro, i cani speciali dalla Svizzera, addestrati per la ricerca di tracce ematiche e resti umani

I cani nelle serre di Novellara

I cani nelle serre di Novellara

Novellara (Reggio Emilia), 25 giugno 2021 - Sono una ventina i punti su cui l'elettromagnetometro ha dato riscontri e nelle prossime ore saranno verificati uno a uno. "Stiamo facendo questi approfondimenti, dureranno ancora un po' di tempo - ha spiegato al Tgr Rai Emilia-Romagna il colonnello Cristiano Desideri, comandante provinciale dell'Arma di Reggio Emilia - perché bisogna isolare alcune zone e effettuare perforazioni per verificare". Purtroppo, l'esito che tutti si aspettano è trovare il cadavere della povera Saman Abbas, 18 anni.

Saman aveva comprato il vestito da sposa dal Pakistan

L'area reasta quella tra via Colombo e strada Reatino, tra le serre di a Novellara. Stamattina anche i cani specialissimi arrivati dalla Svizzera avevano dati segnali su un'area specifica, vicina alla serra 4b. L'area è stata passata al setaccio anche con l'uso di Bobcat, ma senza esito.

Tecnologia e fiuto. I carabinieri sono aiutati anche dai cani della associazione Detection Dogs Ticino, giunti dalla Svizzera dopo essere stati contattati dai carabinieri reggiani. Questi cani sono addestrati per la ricerca di tracce ematiche e resti umani, anche a notevole profondità nel sottosuolo.

L'incontro tra il padre e il fratello del fidanzato - "Ecco perché non si trova il corpo"

I cani nelle serre di Novellara
I cani nelle serre di Novellara

In mattinata, sul presto, i sette cani a disposizione per le ricerche del corpo di Saman si sono aggiunti all’azione del geosonar e dell’elettromagnetometro, che continuano a essere impiegati nelle serre, in parte scoperte, ma con la massima attenzione a non danneggiare i frutti ancora da raccogliere. I cani dell’associazione svizzera hanno già avuto modo di mettersi in evidenza in passato in altre simili situazioni, riuscendo a individuare resti umani in occasione di importanti indagini di polizia, anche in varie parti d’Italia. Le ricerche sono concentrate nelle ore più fresche della giornata.

Saman Abbas
Saman Abbas

Insieme ai carabinieri si comincia all’alba per proseguire fino a metà mattinata, per poi proseguire nel tardo pomeriggio. Il gruppo è ospitato fino a domenica con vitto e alloggio messi a disposizione dalla comunità locale, attraverso un’accoglienza a cura della locale amministrazione comunale. I cani cercheranno tra le serre e nei punti in cui sono emerse situazioni sospette. Il lavoro è coordinato dal responsabile dell’associazione, Paolo Riva. 

In azione i Detection Dogs Ticino
In azione i Detection Dogs Ticino

Saman Abbas, Garofano: "Vi spiego perché non si trova il suo corpo" - Il fidanzato: "Un cugino la picchiò, aveva un livido sul volto" - Arrivano i cani addestrati nella ricerca di resti umani - Saman Abbas, controlli sul cellulare del cugino

Cos'è l'associazione Detection Dogs Ticino

L’associazione di volontari, che si occupa della formazione di cani per la ricerca di sostanze, contattata nei giorni scorsi dagli investigatori reggiani, impiegherà per l’occasione sette cani di varie razze, addestrati esclusivamente per percepire tracce ematiche e resti umani. I volontari del Canton Ticino e i loro cani saranno impegnati nelle ricerche da oggi a domenica.

Le ricerche del corpo di Saman sono proseguite anche ieri nelle serre
Le ricerche del corpo di Saman sono proseguite anche ieri nelle serre

Con loro si coprirà tutta l’area dell’azienda, e in particolare alcune decine di serre più a ridosso del casolare principale dove sono stati praticati i carotaggi, cioè le perforazioni del terreno necessarie per facilitare il fiuto dei cani. Il Comune di Novellara ha offerto la disponibilità a fornire vitto e alloggio alla spedizione per il periodo di permanenza nella Bassa.

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L’impiego delle unità cinofile si sommerà a quello dall’elettromagnetometro che è stato utilizzato di nuovo a partire da ieri, e che è affiancato anche dai carabinieri del comando provinciale di Reggio e del Quinto Reggimento mobile Emilia Romagna. Il dispositivo, azionato da un ingegnere, permette di scandagliare il suolo fino a una profondità di cinque metri, per valutare se vi siano oggetti sepolti. In caso di dubbio, gli inquirenti scavano per verificare se possa essere sepolta la ragazza.

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I controlli sono tutt’altro semplici: la presenza di serre - ora in parte scoperchiate dai teloni di plastica -, di coltivazioni di angurie e di meloni, attorno all’azienda agricola comportano difficoltà tecniche, ma anche la presenza di canali, laghetti, fossi, siepi selvagge come boschetti e campi, rendono lungo e complesso il lavoro di ricerca.

Il fidanzato

Tra gli spunti seguiti dagli investigatori coordinati dal pm Laura Galli ci sono le dichiarazioni del fidanzato delle 18enne, un pakistano residente in un'altra regione osteggiato dalla famiglia. Ieri sera la trasmissione Dritto e Rovescio su Rete4 ha mostrato le immagini, pochi secondi, dove si vede il padre di Saman, con una giacca blu e uno zio materno con uno scialle marrone, a gennaio in Pakistan, incontrare proprio il fratello del fidanzato. Di questo incontro aveva parlato anche la ragazza ai carabinieri il 22 aprile, pochi giorni prima di sparire: Saman aveva infatti raccontato del viaggio del padre e dello zio in Pakistan per incontrare il fratello del suo ragazzo e delle minacce che avrebbero fatto, ossia di uccidere il suo fidanzato e tutta la sua famiglia se non l'avesse lasciata.

Il livido

Il fidanzato, poi, ha riferito Chi l'ha visto, ha consegnato ai militari una foto della ragazza con un livido, un segno rosso sul volto, il segno di una percossa su una guancia. A suo dire Saman avrebbe incolpato del gesto un parente, rimasto a Novellara, il quale ha negato: ha detto di non essere stato lui e di non aver niente a che fare con la sparizione della ragazza.

Le zie

Le indagini stanno poi concentrandosi anche su due zie all'estero, che avrebbero fatto pressioni sul fratello minorenne di Saman, ora in una comunità protetta, affinché tacesse. Le sue parole, prima ai carabinieri e poi ribadite in incidente probatorio, hanno indicato nello zio Danish l'esecutore materiale del delitto, lasciando ai genitori un ruolo molto marginale.