Saman Abbas ultima ora oggi, il cugino chiede di essere scarcerato

Il tribunale del Riesame si è riservato la decisione che potrebbe arrivare la prossima settimana. Gli avvocati: "Non sussiste la gravità indiziaria"

Saman Abbas

Saman Abbas

Reggio Emilia, 9 luglio 2021 - Il cugino di Saman Ikram Ijaz, ha ciesto la scarcerazione questa mattina al tribunale del Riesame di Bologna. Finora Ijaz si è detto del tutto estraneo alla scomparsa della 18enne, e non ha dato indicazioni su dove possa trovarsi. 

I giudici si sono riservati la decisione prevista nei prossimi giorni. Ijaz è l'unico arrestato dei cinque indagati (i genitori di Saman, lo zio ritenuto l'esecutore materiale del delitto e un altro cugino sono latitanti e ricercati tra il Pakistan e l'Europa) coi quali è accusato in concorso di omicidio premeditato, sequestro di persona e occultamento di cadavere.

Domenico Noris Bucchi e Luigi Scarcella, avvocati difensori di Ikram Ijaz
Domenico Noris Bucchi e Luigi Scarcella, avvocati difensori di Ikram Ijaz

"Abbiamo contestato la gravità indiziaria che secondo noi non sussiste più essendosi modificato il quadro di colpevolezza da quando è stata emessa l'ordinanza del gip", hanno detto gli avvocati Domenico Noris Bucchi e Luigi Scarcella, motivando la richiesta di remissione in libertà. A quest'ultima la Procura di Reggio Emilia (presente in aula la pm Laura Galli, titolare del fascicolo d'inchiesta) si è opposta.

In udienza era presente anche il sostituto procuratore Laura Galli, titolare dell'inchiesta, la quale ha preso la parola per un'ora e avrebbe depositato ulteriore materiale accusatorio. Ijaz è accusato in concorso con gli altri indagati di omicidio premeditato, sequestro di persona e occultamento di cadavere.

Il giovane era stato fermato a Nimes, in Francia il 28 maggio scorso mentre stava tentando di raggiungere Barcellona, in Spagna, a bordo di un autobus. Poi il 9 giugno è stato consegnato alle autorità italiane a Ventimiglia e infine recluso nel carcere di Reggio Emilia. Insieme allo zio e all'altro cugino era stato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza mentre si recava verso i campi con pale, piede di porco e un secchio – secondo gli inquirenti per scavare la fossa dove occultare il presunto cadavere (che ancora non si trova nonostante le incessanti ricerche nella zona agricola della Bassa Reggiana, vicino all'abitazione dove vivevano gli Abbas prima di fuggire) – il 29 aprile, la sera precedente alla data nella quale si pensa essere stata uccisa Saman, tra la notte del 30 aprile e del 1° maggio.

Il fidanzato: "Perché chiedete a me se è viva?"

​In Pakistan c'è incredulità

C’è chi mostra incredulità, di fronte alle pesanti accuse rivolte ai genitori di Saman, cioè quella di averla uccisa. "Non è possibile. La famiglia Abbas? Sono persone bravissime e gentili. Li abbiamo visti l’ultima volta sei mesi fa, quando vennero tutti qui per il fidanzamento. Con loro c’era anche Saman".

Nel paese pakistano da cui provengono gli Abbas, si è diffusa la voce della scomparsa della ragazza e dell’indagine per omicidio a carico dei genitori, lo zio e due cugini. Una vicina di casa dice di non aver visto di recente il padre Shabbar Abbas e la madre Nazia Shaheen: "Non so niente".

Il fidanzato di Saman Abbas a 'Chi l'ha visto?' mostra l'abito da sposa
Il fidanzato di Saman Abbas a 'Chi l'ha visto?' mostra l'abito da sposa

Saman Abbas, i dubbi del fidanzato: "Forse è viva"

​Il fidanzato a 'Chi l'ha visto?'

La trasmissione di Raitre ‘Chi l’ha visto?’ ha raccolto le voci di alcuni abitanti di Charanwala, zona rurale nel Punjab, paese d’origine degli Abbas: le telecamere mostrano le porte chiuse della loro casa, con tanto di lucchetti e di foglie secche a terra, come se da tempo non fosse più passato nessuno. Ma c’è anche chi parla di una paura diffusa nel villaggio: "La gente non vuole parlare di questa vicenda, perché la famiglia è potente", dice un altro uomo. Concetto ribadito anche da un ulteriore residente: "Qua c’è anche lo zio materno, che è poliziotto. È una famiglia potente, hanno tante case".

In azione i Detection Dogs Ticino
In azione i Detection Dogs Ticino

Quest’uomo, un poliziotto, compare nel video girato in gennaio dal fratello di Ayub Saqib, il giovane che Saman voleva sposare, insieme al padre Shabbar Abbas: si erano incontrati in Pakistan e avevano minacciato di morte la famiglia di Ayub perché lui lasciasse la 18enne. I genitori avrebbero voluto che lei sposasse Akmal, un cugino sulla trentina che, a quanto emerge, sarebbe benestante: le telecamere di Raitre hanno inquadrato la sua casa, caratterizzata da sei scalini di ingresso, "simbolo di potere".

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Il ragazzo, intervistato, dapprima ha negato di essere lo sposo al centro delle nozze forzate. Poi ha sbottato: "Perché chiedete a me se Saman è viva?". Il fidanzato Saqib ha detto che lui e Saman avrebbero dovuto sposarsi "nel giro di dieci giorni": la data, calcolati dal loro incontro a Roma in aprile, porta proprio ai primi giorni di maggio. Intanto le ricerche del cadavere continuano, a Novellara, finora senza esito. Ai carabinieri e ai cani addestrati si sono aggiunti anche due archeologi: "Ci siamo messi a disposizione in modo gratuito. Grazie alla nostra esperienza - racconta Stefano Navigato - sappiamo cogliere le differenze quando l’uomo manomette un terreno. La consistenza nuova è del tutto diversa dal suolo non toccato: siamo in grado di distinguere una fossa recente da una antica".