Reggio Emilia, 24 ottobre 2023 – Pressioni e minacce per convincere il fratello di Saman a non testimoniare o a ritrattare le dichiarazioni fatte sono arrivate anche nelle scorse settimane dal Pakistan.
A pochi giorni dell’audizione del ragazzo davanti alla Corte di assise, prevista per venerdì, la Procura ha depositato agli atti del processo gli accertamenti svolti su questi tentativi di convincere il principale accusatore dei propri familiari imputati a cambiare versione.
Sul tema, il procuratore Gaetano Calogero Paci ha aperto un fascicolo contro ignoti e i carabinieri del nucleo investigativo reggiano hanno acquisito copia di messaggi e chat social, forniti volontariamente dallo stesso giovane testimone.
Emerge come il ragazzo, da poco maggiorenne, abbia mantenuto contatti con la madre Nazia Shaheen, unica ancora latitante dei cinque imputati e con altri familiari in patria che, soprattutto a ridosso dell’estradizione del padre Shabbar Abbas, fine agosto, hanno portato avanti un’incessante operazione di convincimento psicologico.
I carabinieri hanno ricostruito come i contatti con la madre ci siano stati attraverso un profilo social di una parente, che ha fatto da intermediaria, con diversi accorgimenti per non farsi localizzare.
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“Tu non devi fare altro che prenderti cura di te, pregare e recitare il Corano. E torna qui". È il 30 giugno 2021: Saman Abbas è sparita da due mesi e dal Pakistan la madre Nazia Shaheen parla così all’altro figlio rimasto in Italia, in comunità. Lui ribatte: "Se non c’è più mia sorella cosa devo venire lì a fare". La madre risponde: "Lo sai in che situazione siamo? Non ti sei dimenticato, poi se vuoi noi tutti e due prenotiamo il volo e veniamo lì, qualsiasi cosa succederà noi la affronteremo".
Poi lei fa un riferimento esplicito alla figlia morta: "Non abbiamo bisogno della vita, ormai la vita nostra è finita quel giorno, quando è stato il disastro, e ulteriore disastro stai facendo tu. Noi con te non vogliamo litigare perché è rimasto solo un figlio, avevamo due figli".
Il ragazzo a quel punto dice: "Il tuo dubbio è che magari stanno registrando e io sto facendo ascoltare a loro tutto quello che si dice". Nazia: "Loro ti hanno fatto il lavaggio del cervello, loro ti hanno cambiato la testa". Il ragazzo appare arrabbiato: "Se non c’è più mia sorella per me non c’è più nè la mia mamma nè il mio papà".
La madre Nazia fa poi riferimento alle responsabilità, un balletto che compare in molte intercettazioni. "Già domani mando lì tuo padre. Non dobbiamo mandare lo zio, che hai già rovinato tu lo zio. Veniamo noi, la colpa è nostra, allora verremo noi. Lo zio non ha nessuna colpa, il secondo terzo non ha la colpa". Poi il ragazzo esplicita di chi si parli con il padre: "Mi dice che sto rovinando Arfan, sto rovinando quello baffo e sto rovinando lo zio. Nessuno mi sta facendo nulla": si fa riferimento ai due parenti di Novellara non imputatil Il 5 luglio 2021 il fratello di Saman parla con lo zio materno, che gli dice che Kami, cioè Ikram Ijaz, è in carcere a Reggio. Il ragazzo replica: "Finché Kami non dirà niente, non succederà nulla, lo hanno visto solo nelle telecamere. Ma lui non è colpevole".
Il giorno dopo Shabbar Abbas indirizza il figlio sul tema degli allontanamenti da Novellara dopo il primo maggio 2021: "Tu devi dire così. Tu lo sai che voi siete andati prima e poi sono andati loro, il loro cellulare avevate voi. Se ti dovessero chiedere devi dire che non sono andati insieme a noi, sono andati dopo". Il riferimento è a Ijaz e a Nomanulhaq Nomanulhaq.
La madre: "Lo sai che loro due non hanno nessuna colpa e tu devi dire la verità". Il 15 luglio Nazia si sfoga col figlio: "Una pazza già fatto tante pazzie e ci ha distrutto. Noi stiamo vivendo? Siamo già morti... Sto vivendo solo per te. Non ho bisogno del tuo padre e non ho bisogno di nessun altro... Sono molto stanca, che ne sai tu, io sul tappeto della preghiera piango dalla mattina alla sera. Prima hanno rovinato la mia figlia questi tiranni, adesso il mio figlio è nelle loro mani. Io in ogni momento piango che non venga distrutto il mio figlio in quanto è già distrutta la mia figlia".
Il figlio le aveva detto precedentemente che voleva farsi un piercing all’orecchio. Shabbar: "Queste cose le fanno i musicisti, quelli sciocchi, tu sei figlio di titolari dei terreni e tu farai questo?... Tu non sei un figlio di serventi. La gente parla, diranno che sei un maschio e fai le cose da femmina".
Il figlio fa una domanda pesante: "Quello che è capitato a Saman perché non è capitato a me? Questo è quello che non riesco a capire".
Dice di essere solo e di guardare le sue foto piangendo tutti i giorni. Shabbar ribatte: "La tua sorella amica è morta? Sta bene. Non piangere". E lui: "Come era era, ma era mia sorella".
Al mattino del 18 giugno 2021, il fratello di Saman fu sentito in incidente probatorio a Reggio, un momento cruciale per le indagini. Alla sera parlò col padre che gli disse: "Hai detto che Kami non ha nessuna colpa?". Il figlio: "Sì, ho detto che Kami e Man non hanno nessuna colpa".
Shabbar: "E dello zio hai detto che è coinvolto?". Il ragazzo ribatte: "A quanti posso salvare?" Shabbar dice: "Loro tre non hanno nessuna colpa, tu dovevi dire direttamente che è la colpa di mio padre".
Il ragazzo obietta: "Ci sarà la tua estradizione dal Pakistan, e ci sarà un altro problema". Ma Shabbar si mostra sicuro: "Non mi succederà nulla". Ma le cose, come sappiamo, sono andate molto diversamente.
Intanto questo venerdì è attesa la deposizione proprio del fratello di Saman, che è il testimone chiave di questa vicenda. Mentre oggi dovrebbero essere sentiti i periti che hanno seguito le intercettazioni, quelle pubblicate qui e molte altre ancora già emerse durante il processo.