Saman, il padre Shabbar domani in udienza Niente videocollegamento

Il magistrato di Islamabad ha respinto l’istanza di rilascio su cauzione di Shabbar Abbas, il padre di Saman arrestato in Pakistan in novembre e per il quale l’Italia ha chiesto l’estradizione. Durante l’ultimo appuntamento davanti al giudice, che era fissato martedì, il suo difensore era assente, in quanto impegnato, secondo quanto si apprende, in questioni religiose fino al 25 aprile. Dopo aver rigettato l’istanza di liberazione su cauzione, il magistrato ha respinto anche la richiesta formulata dal sostituto del legale per un rinvio a fine aprile, disponendo che per domani ad Abbas venga nominato un difensore d’ufficio in sostituzione del suo. La prossima udienza del processo per omicidio, davanti alla Corte d’Assise presieduta da Cristina Beretti, sarà celebrata venerdì: in quella celebrata il 17 marzo, l’avvocato Simone Servillo aveva riferito in aula che Shabbar Abbas è disponibile al videocollegamento col tribunale reggiano, disponibilità che ha appreso da una mail ricevuta dal collega in Pakistan. Salvo che si perfezioni in questi giorni una comunicazione tramite i canali ufficiali delle autorità, e la videoconferenza tra Pakistan e Italia sia tecnicamente realizzata, difficilmente venerdì il padre di Saman potrà partecipare al processo. Occorrerà vedere se per lui si creerà di nuovo una situazione di legittimo impedimento a presenziare, di fronte a un sì al videocollegato fatto filtrare ai giudici italiani ma ancora senza la possibilità di una concretizzazione tecnica: caso in cui il processo a suo carico dovrebbe, in teoria, essere di nuovo sospeso. al.cod.