Reggio Emilia, 27 ottobre 2023 – Nel processo sul caso Saman - la ragazza 18enne pakistana massacrata a Novellara nel 2021 perché si sarebbe opposta alle nozze combinate - oggi è stato il giorno del fratello: il giovane, da poco maggiorenne, viene sentito nell’aula principale: per questo i giornalisti sono stati trasferiti in una sala attigua. Ricordiamo che era stato lui a rivelare ai giudici: "A uccidere Saman è stato lo zio”.
La Corte ha stabilito che, sulla base degli elementi raccolti, il fratello di Saman doveva essere indagato, anche per assicurargli le dovute garanzie. Ne consegue che tutte le dichiarazioni fatte dal ragazzo, a carico dei familiari imputati nel processo, sono inutilizzabili. Il giovane ora sarà sentito non più come testimone, ma nella veste di un imputato in un procedimento connesso.
Un colpo di scena, che accoglie le eccezioni dei difensori degli imputati. Il giovane – all’epoca dei fatti 16enne – è sempre stato il principale accusatore dei suoi familiari ora imputati, in particolare dello zio Danish Hasnain, chiamato a rispondere dell'omicidio in concorso con i cugini di Saman, Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq, col padre Shabbar Abbas e con la madre Nazia Shaheen, tuttora latitante.
L'ordinanza della Corte sul fratello di Saman Abbas, secondo l'Ansa è già stata trasmessa alla Procura per i minorenni di Bologna, che farà le proprie valutazioni. La trasmissione è avvenuta nell'ambito del coordinamento con la Procura di Reggio Emilia.
''E' l'unico che sa tutto di questa vicenda e senza di lui è difficile che la verità verrà fuori'', ssostiene l'avvocato Enrico Della Capanna, difensore del padre di Saman, Shabbar Abbas. La mutata posizione del fratello della vittima, infatti, potrebbe portarlo ad avvalersi della facoltà di non rispondere.
"La vittima di questa vicenda è Saman. Il fratello è sicuramente un'altra vittima e lo dobbiamo preservare. È vero anche che gli errori formali non si colmano facilmente. Se il fratello ha sempre voluto contribuire a dire la verità è giusto che mantenga questo proposito per fare giustizia per la sorella", ha sottolineato Barbara Iannucelli, avvocata del fidanzato di Saman, al termine dell'udienza. "In effetti, è stato un po' la miccia che ha fatto esplodere il tutto, perché le foto di Saman e del fidanzato sono state fatte vedere da lui ai genitori. È stato il tramite di tutto quanto di negativo è accaduto, spero però che non si tiri indietro. Lo farebbe per se stesso, per tutti noi e per tutte le Saman che non conosciamo", ha aggiunto.
A questo punto il giovane è indagabile per concorso in omicidio
L'avvocato di parte civile Valeria Miari ha chiesto un termine per valutare se il fratello debba rispondere o no alle domande. La Corte ha rinviato la sua audizione a martedì.
Citata dalla Corte anche la chat della zia pakistana con il fratello di Saman del primo maggio: "Lei prima chiama inutilmente Hasnain, poi chiama il ragazzo" per instradamento. E anche un'intercettazione del 20 maggio 2021 tra il ragazzo e i genitori in cui lui dice: "Sai chi ti ha rovinato, quello dell'Inghilterra..."
Poi "al fratello di Saman fu suggerito di tornare in casa per non farsi inquadrare". Vi è una telefonata delle 21.58 "tra l'utenza di Danish Hasnain e l'utenza finale 912 all'inizio erroneamente attribuita ad Hasnain ma in uso al fratello di Saman"
Sempre la Corte: "È il fratello di Saman che, sebbene consapevole della premeditazione dell'omicidio (la Corte fa riferimento al discorso della fossa e della riunione alle 18 del 30 aprile 2021 con Arfan Amjad, parente non imputato) la sera del fatto mostra la chat tra Saman e il fidanzato Ayub Saqib, da cui poi scaturisce la lite e la morte della giovane. Questo fatto era quantomeno idoneo a ipotizzare un contributo al rafforzamento del proposito criminoso e a meritare un approfondimento investigativo"
La Corte d'Assise, presieduta da Cristina Beretti, a latere Michela Caputo e i membri popolari, ha accolto le richieste avanzate nella scorsa udienza dalle difese dello zio Danish Hasnain e dei cugini Ilram Ijaz e Nomanulhaq Nomanulhaq
I giornalisti vengono spostati in un'aula attigua a quella della Corte d'Assise: il fratello di Saman viene infatti sentito nell'aula principale
Specificano i giudici: "Non si vogliono formulare addebiti a suo carico ma garantirgli le dovute tutele". E ancora: "Sarà sentito come imputato in procedimento connesso"
La Corte ha letto l'ordinanza sulla veste processuale di Saman: "l fratello doveva essere indagato". La Corte parla di "precisi indizi di reità emersi dall'incidente probatorio del 18 giugno 2021 e sommarie informazioni testimoniali del 21 maggio 2021", oltre che delle telefonate intercettate.
Si è appena saputo che il processo inizierà con un'ora di ritardo
Il processo avrebbe dovuto iniziare alle 10 di stamattina, ma c'è stato un intoppo: si è forata una gomma durante il trasporto di Danish Hasnain, lo zio di Saman