Saman, tutte le bugie della famiglia E dai filmati spuntano altri parenti

Procura e carabinieri lavorano sulle contraddizioni degli imputati, ma anche su strani movimenti a Novellara. Nel pomeriggio del 1° maggio 2021, dopo il presunto omicidio, due pakistani fecero visita a zio e cugini

Migration

di Alessandra Codeluppi

Contraddizioni su quanto registrato dalle telecamere e le dichiarazioni rese dagli imputati chiamati a rispondere della morte di Saman Abbas. È quanto rilevano i carabinieri, coordinati dal pm Laura Galli, a seguito della certosina analisi della videosorveglianza dell’azienda agricola di Novellara dove lavoravano il padre della ragazza pakistana di 18 anni e gli altri parenti. Molto si è parlato delle riprese che inquadravano lo zio Danish Hasnain e i due cugini Nomanulhaq Nomanulhaq e Ikram Ijaz mentre andavano sul retro dell’azienda il 29 aprile 2021, con attrezzi da lavoro che, secondo la Procura, sarebbero serviti a scavare la fossa in cui è stato di recente trovato quello che con tutta probabilità è il cadavere di Saman, indicato ai carabinieri da Hasnain. E anche dei fotogrammi che riprendono i movimenti attorno alla mezzanotte del primo maggio 2021, fino alla definitiva sparizione della 18enne, ripresa pochi minuti dopo per l’ultima volta.

Ma elementi interessanti per gli investigatori emergono anche dai filmati dei giorni successivi. Ecco quanto hanno constatato i carabinieri: "Dopo la partenza dei coniugi Abbas per il Pakistan", avvenuta poche ore dopo la scomparsa di Saman, "Ijaz, Danish, Nomanulhaq e anche un quarto uomo", cioè un altro cugino della ragazza non imputato – colui che le avrebbe dato uno schiaffo lasciandole un livido da lei immortalato in foto e spedito al fidanzato Ayub Saqib – hanno continuato a frequentare l’abitazione di Novellara in via Colombo 103". Una circostanza "in contrasto a quanto riferito" dal cugino non imputato "in tutte le escussioni dove aveva riferito di non aver mai frequentato la casa degli Abbas, nemmeno dopo la loro partenza". E ancora: "Nonostante quanto dichiarato nell’interrogatorio davanti al pm, durante l’assenza dei coniugi Abbas, in più di un’occasione Ijaz aveva pernottato nell’abitazione che condivideva con Hasnain e Nomanulhaq. In un caso, nella notte tra il 4 e il 5 maggio, in solitaria, poiché Hasnain e Nomanulhaq pernottarono, insieme al fratello minore di Saman, dentro la casa degli Abbas".

Un altro movimento strano viene annotato dai carabinieri. "Nonostante nei giorni precedenti la partenza degli Abbas non si siano registrate visite di alcun connazionale, proprio nel pomeriggio del primo maggio due pakistani a bordo di una macchina hanno fatto visita ad Hasnain, Ijaz e Nomanulhaq".

L’auto era intestata a un parente degli Abbas che abita fuori regione: secondo gli inquirenti questa trasferta "appare del tutto immotivata, poiché lui o coloro che hanno usato l’auto si sono presentati a casa degli Abbas proprio quando questi avevano lasciato l’Italia. Sarebbe stato più plausibile un incontro anticipato alla partenza giustificato appunto dai saluti". Anche una zia residente in Inghilterra, secondo quanto riferito da Saman al fidanzato, era arrivata il 26 aprile 2021 e sarebbe dovuta rimanere fino al 4 maggio. Come raccontato dal Carlino, avrebbe rimproverato i genitori di Saman per essere troppo permissivi verso di lei, incolpandoli per averle permesso l’uso del cellulare. E poi, il primo maggio, ha inviato un messaggio-chiave al fratello di Saman, cercando di pilotarlo su cosa dire dopo la partenza dei genitori. Lei stessa, pur cercata dalla polizia inglese, è tornata in Pakistan ed è diventata irreperibile.