Saman ultime notizie, le minacce e il filo rosso con l’Inghilterra

Da un’utenza telefonica britannica parla la voce femminile che dice al fratello di tacere dopo la sparizione della ragazza. Sorgono dubbi anche sulle ricostruzioni del ragazzo. In arrivo due avvisi di garanzia e spunta un altro gruppo legato agli Abbas

Da sinistra: Saman Abbas, lo zio Danish con il nipote minorenne e il padre Shabbar Abbas

Da sinistra: Saman Abbas, lo zio Danish con il nipote minorenne e il padre Shabbar Abbas

Reggio Emilia, 21 giugno 2021 - Chi altri è coinvolto nella sparizione della diciottenne pachistana Saman Abbas? Gli inquirenti di Reggio Emilia stringono il cerchio e pare che due persone, forse parenti degli Abbas, potrebbero ricevere nelle prossime ore un avviso di garanzia. Per ora gli indagati sono cinque: i genitori Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, lo zio Danish Hasnain e i cugini Nomanulhaq Nomanulhaq e Ikram Ijaz, quest’ultimo in custodia cautelare nel carcere di Reggio.

 

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Sospetti su altri due parenti. Sapevano del piano omicida

Da sinistra: Saman Abbas, lo zio Danish con il nipote minorenne e il padre Shabbar Abbas
Da sinistra: Saman Abbas, lo zio Danish con il nipote minorenne e il padre Shabbar Abbas

Ma alcuni elementi avrebbero portato la procura a decidere per l’iscrizione nel registro degli indagati di due altri soggetti. Ad oggi l’unico parente degli Abbas rimasto a Novellara sarebbe quel cugino, intervistato dal nostro giornale pochi giorni fa, che aveva comprato il biglietto aereo della madre di Saman in un negozio di Novellara. L’altro biglietto, quello per il padre, lo ha invece comprato lo zio Danish Hasnain. Questo cugino ha da subito parlato e raccontato agli inquirenti cosa gli è stato chiesto da parte di Shabbar Abbas, negando di essere a conoscenza di un qualsiasi piano criminale. Tant’è che è l’unico a non essere scappato da Novellara, dove anche in questi giorni ha continuato a lavorare per l’azienda Bartoli. Il motivo per cui era stato proprio lui a comprare il biglietto per la madre di Saman, è che Shabbar aveva contratto un debito importante in quel negozio e preferiva non recarsi lì di persona.

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Intanto però si scopre che ci sarebbe un altro gruppo famigliare che era solito frequentare gli Abbas fino a poco tempo fa. Si tratterebbe o della famiglia legata alla sorella di Shabbar, o di quella legata al fratello della moglie Nazia. Nei mesi scorsi spesso si vedevano arrivare la domenica nelle campagne di Novellara per pranzare con gli Abbas in giardino, dietro la cascina dove Shabbar Abbas viveva in quanto custode dell’azienda agricola. Questa famiglia sarebbe anche l’unica ad avere la disponibilità di un’auto. Inoltre chi li ha conosciuti racconta che ultimamente avevano pensato di trasferirsi in Inghilterra. Non sfugge un dettaglio: una delle voci femminili che avrebbero fatto pressioni sul fratello di Saman per non parlare dopo il presunto omicidio, sarebbe legata a un’utenza telefonica britannica.

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Nel frattempo le parole del fratello di Saman hanno sollevato qualche dubbio tra avvocati e inquirenti (foto). Ciò che pare certo è che il ragazzo, minorenne, voglia raggiungere la sua famiglia in Pakistan: sono già due i tentativi di fuga dalla comunità protetta che lo ha accolto dopo averlo trovato a Imperia senza documenti, accompagnato dallo zio (ora latitante). Anche in quella occasione pare che il ragazzo avesse insistito per seguire lo zio, che lui stesso poi ha indicato quale esecutore materiale dell’omicidio e di cui, parole sue, aveva paura.

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Durante l’incidente probatorio ha ribadito al giudice il punto in cui Saman è stata consegnata allo zio la sera del 30 aprile, prima di scomparire nelle campagne dietro casa. Un’informazione che però non ha aiutato gli investigatori nel restringere il campo delle ricerche del corpo di Saman, che continueranno con i cani molecolari e l’elettromagnetometro.