SETTIMO BAISI
Cronaca

Sanità in affanno, ferie a rischio. Fials accusa: "Manca personale. Le condizioni sono insostenibili"

Il sindacato protesta contro Ausl e Comune: "Reparti scoperti, turni impossibili e part time negati. Gli ospedali si svuotano di professionisti e dalle istituzioni non arrivano risposte. È vergognoso".

Giuseppina Parente, rappresentante del sindacato Fials

Giuseppina Parente, rappresentante del sindacato Fials

Anche quest’anno il piano ferie dell’Ausl di Reggio rischia il naufragio. A lanciare l’allarme è la Fials, Federazione Italiana Autonoma Lavoratori Sanità, che in una nota denuncia una carenza cronica di personale e condizione lavorative sempre più insostenibili per chi opera in ospedale. Lo stesso sos era arrivato giorni fa, tramite il Carlino, da parte della Uil.

"Infermieri, Oss, tecnici di laboratorio: mancano ovunque – spiega Giuseppina Parente, rappresentante sindacale –. I reparti sono in sofferenza da mesi, e con l’estate la situazione esplode. È sempre più difficile garantire le ferie obbligatorie perché non c’è chi copre i turni. Chi potrebbe venire a lavorare da noi, rifiuta: gli stipendi non bastano a compensare ritmi disumani, permessi negati, nessuna conciliazione tra vita e lavoro, affitti proibitivi per chi arriva da fuori e un clima aziendale difficile".

Secondo la Fials, infatti, non si tratta di retribuzioni insufficienti, ma di un insieme di fattori che rendono le strutture reggiane poco attrattive: "Stiamo parlando di blocchi nei rinnovi contrattuali, richieste di part time sistematicamente negate – ben 57 dal 2021, anche tra le categorie di lavoratori con diritto di prelazione – e coordinatori autoritari. Senza dimenticare la carenza di alloggi a prezzi accessibili, soprattutto per i tanti che arrivano da fuori regione dal momento che in Emilia-Romagna ci sono pochi laureati. Qui il costo della vita è superiore rispetto ad altre città". Una crisi che per il sindacato rischia di compromettere l’intero sistema sanitario locale: "Senza personale, non c’è sanità – insiste Parente –. E mentre gli ospedali si svuotano di professionisti, dalle istituzioni non arrivano risposta".

Quello che infatti infastidisce di pù è proprio il mancato dialogo con l’amministrazione comunale. "Abbiamo chiesto due incontri al sindaco Marco Massari. Nessuna risposta. È vergognoso che un primo cittadino, peraltro medico di professione, si rifiuti di ascoltare chi rappresenta migliaia di lavoratori del comparto sanitario. Proprio lui che assieme al dg dell’Ausl è uno dei principali responsabili. È un affronto, non solo verso di noi, ma verso tutti i cittadini che rischiano di restare senza cure".

Per questo, il sindacato ha deciso di rivolgersi alle forze di opposizione in consiglio comunale, chiedendo un sostegno per portare le proprie proposte all’attenzione delle istituzioni: "Non siamo legati a nessun partito. Siamo un sindacato apartitico e apolitico. Ma se chi governa non ci ascolta, ci rivolgiamo a chi può aiutarci". Il sindaco invece, da noi contattato, ha dato la disponibilità ad accogliere il sindacato quanto prima per discutere della questione.

e.b.